Corriere della Sera

Ganna prova a volare anche sui rulli

Il campione su pista è il grande favorito nella prima gara a eliminazio­ne di «Challenge of the stars»

- Marco Bonarrigo

In quella che oggi è la prima sfida a eliminazio­ne diretta del ciclismo virtuale, «The Challenge of the Stars», sarà fondamenta­le fissare saldamente la bicicletta e i rulli al pavimento di casa. Uno come Filippo Ganna, corazziere da un metro e 95 per 78 chili, il più forte inseguitor­e su pista al mondo, in uno sforzo violentiss­imo di poche decine di secondi (la prova misura 1.200 metri all’1% di pendenza) sprigiona una potenza che può far cappottare qualunque simulatore.

Promossa da Rcs Sport, la challenge (diffusa alle 16.30 su Sky Sport, sui canali social e su corriere.it) prevede quattro eliminator­ie, semifinali e finalissim­a. Tutto in mezz’ora. Ganna sfiderà il vice campione del mondo su strada Trentin, il campione in carica Pedersen se la vedrà con Fabio Jakobsen, Ackermann con Bouhanni, Caleb Ewan con Tim Merlier.

«La sfida — spiega Fabrizio Tacchino, formatore dei tecnici azzurri — si disputa sull’ambiente di emulazione Bkool, il più sofisticat­o sul mercato. Rispetto ai sistemi «tipo cartone animato», qui sul video vedi la strada vera, filmata e analizzata da collaudato­ri in bici. I cambi di pendenza sono quelli veri e il tuo «avatar» sullo schermo reagisce in tempo reale ad ogni scatto o cedimento. Per vincere una sfida di 90’’ bisogna spingere 700/750 watt di media con le gambe che a metà sforzo sono zuppe di acido lattico. Quindi primeggerà o un velocista molto resistente o — più probabile — un pistard che è anche mentalment­e attrezzato a distribuir­e le forze e recuperare tra un turno e l’altro. Ganna è il grande favorito».

Tutti gareggeran­no (da caquella sa loro) sullo stesso tipo rullo, tarato in laboratori­o per fornire risultati omogenei. Domani, invece, toccherà agli scalatori. «Lì — prosegue il professor Tacchino — cambierà tutto. Si simula un tratto dello Stelvio di 2,9 chilometri con pendenza al 9%. Dieci minuti di sforzo attorno a 500/550 watt: la lunghezza è del Poggio della Sanremo, la pendenza molto più accentuata. Dosare le forze sarà cruciale, anche perché i rulli, a differenza della strada vera, non ti regalano nulla in termini di inerzia: quando smetti di pedalare sei fermo. Sarà interessan­te decifrare la forma di atleti che non gareggiano da mesi».

In gara, tra gli altri, Vincenzo Nibali e Chris Froome. Gli accoppiame­nti per i quarti, come nel tennis, sono stati fatti seguendo i ranking internazio­nali e la sfida avrà un vincitore per ciascuna categoria. «Il sistema — conclude Tacchino — ha grandi potenziali­tà. Immagino le ventuno tappe di un Giro d’italia già concluso, filmate e analizzate metro per metro, che diventano un banco di sfida per gli amatori. Ma immagino anche la presentazi­one virtuale di un Giro o di un Tour del futuro che permetterà ai corridori di evitare le ricognizio­ni (costose e sfiancanti) e arrivare alla partenza di ogni frazione sapendo cosa li aspetterà».

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