Roma, la battaglia sul bis di Raggi Zingaretti a caccia di un candidato
Per il segretario pd l’attuale sindaco «è improponibile» Ma punta comunque a un nome non sgradito al M5S L’ipotesi di chiederlo a Enrico Letta o a David Sassoli
Il primo a insinuare il dubbio era stato Calenda: «Se dovessero essere ancora al governo con i 5 stelle non mi stupirei se il Pd appoggiasse la Raggi». Ma la verità è che il Pd al momento non ha deciso chi scenderà in campo per la corsa al Campidoglio («Mancano ancora 13 mesi e non abbiamo nemmeno il candidato della Liguria dove si voterà ben prima», spiegano al Nazareno).
Però Zingaretti ha un’unica certezza: «La ricandidatura di Raggi è improponibile», spiega ai suoi. Il che non significa certo che il segretario non voglia mantenere buoni rapporti con M5S: «Con loro collaboriamo al governo, perciò il mio no alla sindaca non è una presa di posizione contro i 5 Stelle», spiega il leader dem quando vede qualche parlamentare mordere il freno. Questo a livello nazionale. Ma anche a Roma, come governatore del Lazio, Zingaretti tiene un canale di comunicazione sempre aperto con i grillini. E più precisamente con Roberta Lombardi, che di Raggi è acerrima nemica. Dunque sono queste le sponde M5S a cui si rivolge il segretario in vista delle elezioni capitoline. Ma Zingaretti ha intenzione di approcciare il problema in maniera pragmatica. Infatti si ricorda bene come siano fallite le trattative con i 5 Stelle per trovare candidati comuni alle Regionali. Perciò, tanto più che alle Comunali vi sarà il doppio turno, immagina che ai nastri di partenza il Pd e i suoi alleati si presenteranno con un candidato in proprio e lo stesso faranno i grillini. L’importante è riuscire a far convergere i voti al ballottaggio, per battere la destra, che, per ammissione dello stesso segretario, «nella Capitale è forte». Si tratta perciò di trovare un candidato che possa non dispiacere nemmeno ai 5 Stelle, i quali a Roma hanno subito un crollo verticale, ma detengono pur sempre un 1215%. Finora il segretario non si è concentrato sulla scelta del nome.
Dal Nazareno, però, filtrano due ipotesi. La prima è quella di Enrico Letta, lontano dalla politica da qualche anno, ma voglioso di tornare in campo. Però nessuno finora ha chiesto formalmente all’ex premier se è disponibile. Il secondo nome è quello di David Sassoli. È vero che attualmente è presidente del Parlamento europeo, ma su quella poltrona ci resterà fino a metà legislatura, come da prassi consolidata dopo toccherà prendere il suo posto a un esponente del Ppe.
Questa accelerazione di Raggi rovina un po’ i piani del Pd, perché se non dovesse andare al ballottaggio un esponente del centrosinistra, nel caso (improbabile, visti i sondaggi) in cui la sindaca arrivasse al secondo turno per i dem sostenerla contro la destra sarebbe un problema. Diverso il discorso se si trattasse di un altro M5S. Ma la dirigenza grillina sembra voler sostenere Raggi. «Certo — spiegano maliziosamente al Nazareno — ricandidarla significa aprire la strada al secondo mandato, infrangere questo tabù e permettere ai parlamentari M5S di fare altrettanto».