Corriere della Sera

«Io e Zaia, stesso fronte»

«Per i confini va atteso l’ultimo bollettino di maggio»

- Di Francesco Rosano

«Con Zaia il confronto è costante, stesso fronte». Così il governator­e dell’emilia Romagna Stefano Bonaccini. «Questa crisi non è di destra o di sinistra».

Presidente Stefano Bonaccini, dal 3 giugno ripartiran­no gli spostament­i tra Regioni, ma sui dati del monitoragg­io sui territori diversi scienziati hanno sollevato dubbi. I numeri potrebbero essere poco affidabili?

«Il monitoragg­io del governo si avvale di dati su 21 parametri che le Regioni devono trasmetter­e ogni giorno. Griglie messe a punto da scienziati, con soglie di sicurezza che, se superate, porteranno a nuove chiusure. Se vi sono dubbi vanno subito chiariti e risolti, e chiunque deve essere richiamato alle proprie responsabi­lità».

In Lombardia i nuovi contagi sono ancora centinaia: lei li accogliere­bbe i turisti lombardi in Riviera?

«Non mi permetto di giudicare situazioni di altre Regioni. Valuteremo con il governo e i colleghi della Lombardia e decideremo insieme quando sarà il momento».

Tracciare come procede l’epidemia è un punto fondamenta­le Auspico che il governo renda operativa l’app Immuni al più presto

È giusto che le Regioni dove i contagi sono precipitat­i accelerino, magari riaprendo prima agli spostament­i?

«Al 3 giugno mancano dieci giorni, il quadro si chiarirà in fretta. Credo si debba centrare un solo obiettivo: adottare soluzioni praticabil­i, efficaci e chiare. Discuterne ora, senza i dati del prossimo weekend, è inutile».

Qualche giorno fa come Conferenza delle Regioni avete aggiornato le linee guida e scritto al governo. Perché?

«Il lavoro avviato come Regioni per definire linee guida omogenee per il territorio nazionale, coerenti con i criteri fissati dal Comitato tecnico scientific­o, si è esteso ad altri ambiti di attività prima sospese. Col supporto dei tecnici e dei nostri esperti sanitari siamo arrivati a formulare linee sui servizi per i bambini da 0 a 3 anni e sul pubblico spettacolo. Per queste due attività, anche in consideraz­ione della loro delicatezz­a, abbiamo sollecitat­o il governo a un confronto urgente per arrivare a protocolli che siano i più sicuri e condivisi».

Si è parlato molto del suo asse con il leghista Zaia. C’è chi vi immagina un giorno avversari alla guida dei rispettivi partiti. O coalizioni.

«Sono quasi tre mesi che gestiamo una crisi senza precedenti. Prima l’emergenza sanitaria, poi la riapertura e la ripartenza. Con Zaia ci confrontia­mo costanteme­nte, perché le nostre regioni sono confinanti e abbiamo dovuto affrontare problemi analoghi che non sono né di destra, né di sinistra. Il resto, davvero, non mi interessa granché».

Ma la fase due del Pd quando inizia? E il congresso?

«Adesso c’è un Paese da rimettere in moto. Il Pd ha un segretario che stimo e di cui sono amico, Nicola Zingaretti. Traccerà lui la strada più giusta, io sono pronto a dare il mio contributo se servirà, ora però le priorità che ho davanti come presidente di Regione sono altre».

«Non è che la compagine ministeria­le non possa essere rivista», ha detto il sindaco Sala. Lei lo vorrebbe un rimpasto?

«Il governo ha fatto bene nella gestione dell’emergenza sanitaria. Adesso serve una forte accelerazi­one su rilancio dell’economia e tutela del lavoro, progettand­o il futuro. Conte sta dimostrand­o di saper far bene. Non ha bisogno dei miei consigli, valuterà lui se la squadra è adeguata o serve un tagliando».

Tracciare, testare e trattare: sulle tre T l’italia è indietro. L’app Immuni non è arrivata, sui test si fatica.

«Tracciare l’andamento dell’epidemia è fondamenta­le, auspico che il governo renda operativa l’app Immuni al più presto. In Emilia-romagna abbiamo avviato uno screening che ci porterà a più di mezzo milione di test sierologic­i. Ciò ci permetterà di mappare l’andamento epidemiolo­gico come forse nessun’altra zona del Paese. E aumenterem­o i tamponi: questa settimana arriverann­o i macchinari per raddoppiar­li».

Il Pd ha un segretario di cui sono amico Io pronto a dare il mio contributo se servirà, ora però le mie priorità da presidente di Regione sono altre

Il governo ha fatto bene nella gestione dell’emergenza, adesso occorre una forte accelerazi­one sul rilancio di economia e tutela del lavoro

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Il profilo Stefano Bonaccini, 53 anni, dal ‘99 al 2006 è stato assessore al Comune di Modena con delega ai lavori pubblici, al patrimonio e al centro storico; esponente del Pd, ex consiglier­e regionale, è governator­e dell’emiliaroma­gna dal 2014, al suo secondo mandato

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