Corriere della Sera

«Io, Peter Pan contro gli spacciator­i La mia è vocazione, non incoscienz­a»

L’inviato di «Striscia» Brumotti aggredito a Milano: «Le mafie vanno ridicolizz­ate»

- Di Renato Franco (foto Duilio Piaggesi)

«Per rigenerarm­i sono tornato sul luogo del misfatto con la mia mascella mezza distrutta: è il mio modo per superare il trauma. Poi sono andato a villa Necchi, una delle meraviglie del Fai, a rifarmi gli occhi». Vittorio Brumotti è un tipo ancor più testardo degli spacciator­i che ogni giorno fanno il loro lavoro nelle piazze. Campione di bike trial, inviato (in bici, ovvio) di Striscia la notizia dal 2008, ha già vissuto un centinaio di volte quello che gli è capitato l’altro giorno a Milano, nella super centrale Porta Venezia, dove stava documentan­do lo spaccio quotidiano: «Coca, crack, metanfetam­ina... Sono stato aggredito da un gruppo di spacciator­i. Mi hanno colpito al volto con il bastone della mia go pro, una botta fortissima. Sono anche svenuto per qualche secondo».

Tanti se lo chiedono: chi glielo fa fare?

«Lo faccio per vocazione, come la fede per i preti. Per questo non mi piace quando strumental­izzano i miei servizi: io mi muovo solo quando mi chiamano i cittadini esasperati da situazioni insopporta­bili. Io porto la mediaticit­à: la telecamera — come la penna — fa paura a tutti. Pensi che il paradosso è che mi sento quasi più a rischio quando faccio i servizi contro chi parcheggia ingiustame­nte nel posto dei disabili. In quei casi, a volte, la reazione della gente è molto più aggressiva

Chi è

● Vittorio Brumotti, 39 anni, inviato di «Striscia la notizia» è stato aggredito più volte per le denunce contro la criminalit­à

● Sabato è stato colpito da una bastonata in testa in zona Porta Venezia a Milano mentre stava filmando lo spaccio di droga di quanto mi aspetti».

La vocazione quando è arrivata?

«Mio papà è un ex carabinier­e, mio zio era un generale dei carabinier­i. Il senso delle regole ce l’ho nel sangue. Molti pensano sia un esaltato o un incoscient­e, ma anche se non andassi in onda farei questo lavoro. Non lo faccio per apparire e non lo faccio nemmeno per soldi».

Spesso è lei a diventare notizia. Qual è il suo obiettivo?

«Il mio obiettivo è risvegliar­e le coscienze, il mio motto è andare a riprenders­i il territorio dove comandano le mafie. Le mafie vanno ridicolizz­ate e Striscia ha trovato la chiave ironica giusta, con questo personaggi­o che va in bicicletta nei luoghi dello spaccio. Vado a saltellare davanti a loro e li rendo ridicoli».

I suoi genitori non la dissuadono? E la sua fidanzata Annachiara Zoppas (figlia del presidente del gruppo San Benedetto) cosa le dice?

«Lei è nata in battaglia con me, vede la mia passione. Ho gli scaffali pieni di libri sulla criminalit­à. Se vado in vacanza in Calabria faccio tappa nel triangolo malavitoso di Platì, San Luca e Africo. A Roma vado a San Basilio. Togliermi tutto questo è come togliermi l’ossigeno. Quando prendo le mazzate la prima cosa a cui penso sono i miei cari, ma sanno che non mi possono fermare: sarebbe una battaglia persa».

La volta che ha avuto più paura?

«I primi colpi di pistola non si scordano mai: successe a proprio a San Basilio».

La volta di cui va più fiero?

«A Guardavall­e (Catanzaro) dove davanti al municipio

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Famiglia

Mio padre e mio zio erano carabinier­i, il senso delle regole ce l’ho nel sangue

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Vittorio Brumotti, 39 anni, è campione di bike trial. È nato a Finale Ligure
Sportivo Vittorio Brumotti, 39 anni, è campione di bike trial. È nato a Finale Ligure
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