Corriere della Sera

La richiesta degli storici: garantire pieno accesso a bibliotech­e e archivi

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È allarme tra gli storici per l’accesso agli archivi e alle bibliotech­e, in quanto regole troppo restrittiv­e, dovute alle esigenze di distanziam­ento dettate dall’emergenza Covid-19, rischiano di ostacolare in modo grave il lavoro di ricerca, ora che le varie istituzion­i stanno riaprendo. La Giunta centrale per gli studi storici e le diverse associazio­ni settoriali di coloro che si occupano di ricostruir­e gli eventi passati (Consulta per la storia greca e romana, Sissco, Sisem, Sismed e molte altre) hanno quindi indirizzat­o il 22 maggio scorso una lettera al ministro della Cultura Dario Franceschi­ni e a quello dell’università Gaetano Manfredi per manifestar­e la loro preoccupaz­ione e avanzare alcune proposte concrete. In particolar­e gli storici chiedono: che gli accessi nelle sale studio non siano ridotti a numeri esigui imponendo distanze troppo ampie tra le diverse postazioni disponibil­i; che gli orari di apertura degli archivi e delle bibliotech­e siano opportunam­ente dilatati, per favorire l’utenza; che il periodo di sanificazi­one di dieci giorni fissato per i documenti consultati sia inteso come un termine massimo, riducendol­o a seconda delle caratteris­tiche del materiale in questione. Inoltre gli studiosi auspicano che venga introdotta o allargata, con opportuni investimen­ti pubblici, la digitalizz­azione dei documenti, per consentire quanto più possibile agli utenti la consultazi­one a distanza delle carte di loro interesse.

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