Le profezie di Snowpiercer
Jennifer Connelly: «Sul set il ritratto di un mondo ferito Similitudini con la situazione che stiamo vivendo oggi»
Surriscaldamento globale e disparità di classe. Il messaggio sociale ed ecologico della serie tv Snowpiercer (dieci episodi su Netflix da oggi, ogni settimana una puntata) era rilevante già prima dell’emergenza sanitaria in cui è piombato il mondo. Oggi è quasi profetica.
Ideata da Graeme Manson, la serie è l’adattamento al piccolo schermo di un film del 2013 diretto dal regista coreano, premio Oscar per Parasite, Bong Joon-ho, e a sua volta tratto da un fumetto francese, Le Transperceneige, che raccontava una realtà post-apocalittica causata da un fallito esperimento scientifico. Un maldestro tentativo di combattere il surriscaldamento globale infatti porta a una glaciazione con temperature impossibili per la vita umana. Sopravvivrà solo un gruppo di poche migliaia di persone, salito a bordo di un treno in perenne movimento intorno alla terra, all’inseguimento del più mite fuso orario diurno.
Il treno è composto da 1100 vagoni all’interno dei quali vivono quattro classi sociali. Dalla prima alla terza le condizioni di vita vanno dal perfetto confort al minimo decoro, ma c’è una quarta classe di reietti, ammassati in fondo al treno. È «la coda», abitata da coloro che non hanno pagato il biglietto ma in qualche modo sono riusciti a salire e ora sopravvivono a stento.
Questa bomba a orologeria è gestita da una donna, Melanie Cavill, capo dell’ospitalità del convoglio, interpretata da Jennifer Connelly (Pastorale americana). Con freddezza e severità cerca di mantenere lo status quo ma lei stessa nasconde segreti. Così la descrive l’attrice: «Non è la donna che sembra essere agli inizi. È complicata e sorprendente. Melanie cerca di sopprimere la sua vera indole, che però uscirà fuori quando avrà a che fare con Andre Layton».
Interpretato da Daveed Diggs, Andre è l’altro protagonista della storia. Detective nella vita pre-glaciazione, ora fa parte dei paria della coda, ma la sua posizione sociale cambia quando viene chiamato a risolvere un omicidio che rischia di compromettere la fragile pace del convoglio. «È una metafora della vita che stiamo vivendo — dice Diggs, un Tony Award per il musical di Broadway Hamilton, da giugno su Disney Plus —, qui negli Stati Uniti il governo ha reagito all’emergenza Covid dando un gruzzolo a tutti ma la gente più ricca è quella che ha avuto di più». «Per qualcuno la nostra serie sarà forse un po’ troppo simile alla realtà che sta vivendo — dice l’autore Graeme Manson — ma la mia speranza è che faccia riflettere». Il fumetto francese da cui sia il film che la serie hanno tratto ispirazione racconta persino di un’epidemia scoppiata all’interno dei convogli. «Abbiamo preso in considerazione l’idea di inserire l’episodio nella prima stagione ma poi abbiamo cambiato idea. Quello davvero sarebbe stato un racconto troppo vicino alla realtà».
La metafora del treno è particolarmente efficace per Jennifer Connelly: «La divisione in classi di biglietto è uno strumento preciso di analisi del comportamento umano quando le risorse sono limitate. Ingiustizia sociale, cambiamenti climatici, distribuzione della ricchezza, impatto del capitalismo sono temi importanti che raccontiamo, e lo sono ancora di più in queste giorni di emergenza. I passeggeri del nostro treno sono tutte persone separate a forza dalla vita che vivevano prima, e oggi stiamo tutti sperimentando una versione, in scala ridotta, di questa situazione».
L’attrice è una fan di Bong Joon-ho, che prima con la versione cinematografica di Snowpiercer e poi con Parasite, ha dipinto con precisione la recente deriva verso l’accentuazione delle disparità economiche e sociali: «Ho visto Parasite due volte, prima da sola, poi con mio figlio. Ho amato tutto di quel film».
Snowpiercer è già stato rinnovato per una seconda stagione e quando l’emergenza sanitaria ha fermato Hollywood la produzione stava ultimando gli ultimi episodi. «Meno male — conclude Manson — perché d’ora in poi ricreare gli ambienti affollati e claustrofobici del treno sarà tutt’altro che facile».