Dall’africa a Lampedusa: Obehi, il ragazzo che canta la sua storia
Una delle canzoni di Chris Obehi che rimangono più impresse si intitola «Non siamo pesci» ed è nata mentre attraversava il Mediterraneo su un barcone: «Ricordo un bambino che moriva di freddo, pensavo che non ce l’avrebbe fatta. Pensavo che anche io sarei morto. Poi siamo arrivati a Lampedusa e ho rivisto quel bambino sorridere. Quando sento parlare di chiudere i porti, mi torna in mente la paura di quei momenti e mi dico che sono i pesci a vivere in acqua. Noi, invece, siamo esseri umani». Nato in Nigeria nel 1998, Chris Obehi è scappato dal suo Paese nel 2015 quando era ancora minorenne. È arrivato in Libia, dove è stato imprigionato, poi è riuscito a imbarcarsi. Oggi vive a Palermo, che chiama «la mia casa» e di cui si avvertono già le inflessioni nella sua parlata. Lì ha pubblicato il suo primo disco, «Obehi», grazie a una campagna di crowdfunding: nelle nove tracce, l’italiano si alterna all’inglese, così come al dialetto nigeriano e a quello siciliano che ha imparato ad amare grazie alla voce di Rosa Balistreri e che omaggia con la sua versione di «Cu ti lu dissi», già molto apprezzata sul web: «Non sapevo nulla del siciliano quando sono arrivato in Italia, ma ci ho sentito dentro il ritmo africano». Il suo amore per la Sicilia gli è valso il premio «Rosa Balistreri e Alberto Favara», oltre che la Targa SIAE «Giovane Autore a Musica contro le Mafie». E se la musica l’ha aiutato a farlo sentire a casa, subito «adottato» da tanti musicisti palermitani, con la musica Chris racconta anche la sua storia, parlando di uguaglianza, fratellanza e diritti umani, «non solo per i migranti ma per tutte le persone». Un messaggio di inclusività portato avanti anche dalla One Blood Family, prima band di giovani rifugiati in Italia. Questo largo ensemble è nato nel Nord Italia, in una casa di accoglienza di Collegno, in provincia di Torino. Ne fanno parte alcuni ragazzi africani richiedenti asilo che hanno convogliato nella musica la nostalgia per il loro Paese e la voglia di un riscatto futuro.