Anche le «minicar» a batteria (con 130 km di autonomia) in campo per la micromobilità
Nella scia della micromobilità urbana scatenata dalla Fase 2 entrano anche le minicar: più ingombranti di bici e monopattini, ma assai meno impegnative delle auto, nella versione elettrica entrano anche nelle Ztl. La nuova gamma Aixam Emotion punta su tutte queste peculiarità, unite alla sicurezza: il produttore francese evidenzia la struttura d’alluminio estruso ad alto spessore, con la parte anteriore del telaio che include zone di deformazione per ammortizzare l’impatto in caso
di urto. L’abitacolo agisce in pratica come «cellula di sicurezza». Le dimensioni dei modelli sono in media di 275 cm di lunghezza per 150 di larghezza e altezza: estrema compattezza, ma con un (mini) bagagliaio e spendendo meno rispetto a una city car tradizionale. Le Aixam «termiche», a gasolio, montano un motore bicilindrico da 479 cc da 30 km/litro (media dichiarata). La velocità massima consentita è di 45 km/h. Le versioni elettriche utilizzano invece batterie al litio Lifep04 da 6,14 kwh, garantite cinque anni. L’autonomia dichiarata è di 130 km. La ricarica completa richiede 3 ore e 30 minuti, a una presa domestica da 220 V. La percorrenza migliora «giocando» con il recupero di energia in decelerazione e frenata. Aixam dichiara un costo di esercizio di un euro per 100 km. Quattro le versioni elettriche nella gamma: la ecity Emotion — nella foto a sinistra — costa 15.599 euro (l’allestimento Pack) e 16.999 euro (la Premium); la e-coupe 17.999 (Premium) e 18.999 (GTI). Non sono prezzi «popolari», ma fino alla fine dell’anno sarà possibile beneficiare dell’ecobonus statale, esteso con il recente «Decreto Crescita» anche ai quadricicli leggeri (categoria L6) e pesanti (categoria L7). Quindi anche gli e-aixam possono essere acquistati con un contributo del 30% sul prezzo, per un valore massimo di 3.000 euro, direttamente in concessionaria.