Corriere della Sera

Loris Capirossi: «Il mio enduro è sostenibil­e»

- S.mar.

Anche il campione del Motomondia­le Loris Capirossi è un e-biker. Dal motore ai pedali, dalla benzina alla batteria: si è convertito?

«Come la moto non c’è nulla, ma la bici elettrica mi diverte e in città è comoda, perché ci si sposta agevolment­e, si risparmian­o tempo e stress, si fa una scelta ecologica. Io la uso soprattutt­o nei boschi dietro casa, per fare enduro. In quel contesto, l’adrenalina a cui sono abituato con la moto non manca. Con l’e-bike ho aumentato la lunghezza delle uscite off-road e il piacere di pedalare».

La bici a pedalata assistita può giocare un ruolo importante nel garantire la mobilità urbana al tempo del «distanziam­ento»?

«Certo. Penso che sia un’alleata nella risoluzion­e di alcuni problemi legati alla convivenza nei centri urbani. A cominciare dal “distanziam­ento”: bisogna evitare l’affollamen­to dei mezzi pubblici, ma se tutti ricorressi­mo all’auto sarebbe un disastro. La e-bike permette spostament­i veloci scegliendo il grado di assistenza, ed è importante perché significa che è adatta anche ai meno allenati. E poi potremmo cogliere l’occasione per cambiare il volto delle nostre città, diminuendo l’inquinamen­to».

Non è che ha scelto la e-bike perché a Montecarlo, dove vive, ci sono molte salite e non voleva fare troppa fatica?

«È una delle ragioni, non l’unica. Se devo andare a un incontro di lavoro la bici elettrica mi permette di arrivarci fresco e puntuale. Ma nelle uscite fuori strada mi sono accorto che se vuoi faticare puoi farlo anche di più che con le bici tradiziona­li. Diciamo che scegli tu quanto sudare, il che ti sprona a uscire e fare movimento anche quando sei meno in forma e la prospettiv­a di affrontare salite con il solo lavoro muscolare ti spingerebb­e a stare a casa».

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