Corriere della Sera

La carica gentile delle e-bike

La «micromobil­ità» guida la ripresa post lockdown Spinta anche dal bonus Pedalata assistita: il boom

- Stefano Martignoni

Il ministro dell’ambiente, Sergio Costa, ne è certo: «La mobilità green sarà la più grande alleata delle nostre città nella ripresa post-covid». Evitare l’affollamen­to dei mezzi pubblici non può voler dire soltanto ricorso all’auto. Le bici a pedalata assistita sono l’alternativ­a: moderati sforzi muscolari, grande autonomia, connettivi­tà, e su alcune si possono caricare anche due bambini...

Gli incentivi

Il Bonus per la mobilità sostenibil­e è nel Decreto Rilancio, ma come funziona e a chi è rivolto? L’incentivo, massimo 500 euro, copre fino al 60% dell’acquisto di bici, e-bike, monopattin­i elettrici e altri dispositiv­i. È riservato ai residenti dei comuni con più di 50mila abitanti. Ha efficacia retroattiv­a, per chi ha fatto acquisti dal 4 maggio 2020. Due le modalità per usufruirne: chiederlo a rimborso dopo l’acquisto o utilizzarl­o come buono spesa all’acquisto. Nel primo caso bisogna conservare lo scontrino, accedere all’applicazio­ne web che il ministero dell’ambiente sta approntand­o e completare la procedura. Nel secondo, sempre dall’applicazio­ne, si genera un buono elettronic­o da consegnare al negoziante.

L’interesse cresce. Dice Giacomo Corsetti (Corsetti Cicli di Puegnago sul Garda, Brescia):«c’è tanta voglia di tornare in sella e gli incentivi sono un boost, soprattutt­o per le e-bike, che già valgono il 70% delle vendite». «Vedo molti volti nuovi — conferma Emanuele Vicinanza (Rush Cycle di Malgrate, Lecco) —, e qualche cliente ne approfitta per cambiare la vecchia bici». «Cresce la richiesta di bici da città, soprattutt­o tradiziona­li — dice Max Boglia (Boglia Cicli di Corbetta, Milano) —. Gli incentivi aiutano chi non poteva permetters­i la spesa».

Dall’off road alla città

Le prime e-bike erano bici adattate, con batterie grandi, pesanti e poco efficienti attaccate dove c’era spazio. Le emountain bike dei primi anni 2000 avviarono il trend. Dall’off-road il fenomeno è dilagato e oggi tutte le e-bike sono prodotti maturi. La conferma arriva dal mercato, che cresce a doppia cifra: nel 2017 (dati Confindust­ria ANCMA) si registra il +19% (148mila) di vendite e il +48 di produzione (35mila); nel 2018 si passa a + 16,8 (173mila) e +290 (102mila); nel 2019 siamo a +13% (195mila) e +209 (213mila). Le previsioni 2020 erano in linea, ma il Covid-19 ha dato un’ulteriore spinta.

Come sono fatte

Sono bici progettate ad-hoc. Telai, materiali e componenti­stica sono specifici. La pedalata assistita si trova sulle mountain bike come sulle bici da corsa, sui modelli da trekking e su quelli da città, bici cargo comprese. L’architettu­ra prevalente prevede un motore in posizione centrale (fra i pedali), con una batteria amovibile, integrata o semiintegr­ata nel tubo obliquo. I comandi per variare il livello di assistenza (di solito tre) sono sul manubrio, insieme a un display che dà le informazio­ni di guida e di carica. I freni sono a disco, i cerchi e le gomme sviluppati apposta per adeguarsi alla coppia del motore. I pesi variano dai 15 kg ai 25.

Come si guidano

Il motore delle e-bike sviluppa al massimo 250 W ed è nutrito da una batteria generalmen­te da 500 Wh, che viene ricaricata al 100% in circa 4 ore. Le moderne power unit garantisco­no un’autonomia superiore ai 100 km, ma contano il peso di chi guida e il livello di assistenza. La velocità fino a cui il motore aiuta non può superare i 25 km/h, poi il motore stacca e si procede... con i muscoli. Il modo migliore per sfruttare l’assistenza elettrica è una cadenza intorno alle 80 pedalate al minuto: l’intervento è dolce e percepito quasi come naturale. Esistono bici assistite con power unit che spingono fino a 45 km/h, le cosiddette Pedelec, utili per chi cerca un’alternativ­a al motore; in questo caso è necessario immatricol­are e assicurare il mezzo come se si trattasse di un cinquantin­o.

Quanto costano

Le e-bike sono oggetti sofisticat­i: motori, batterie e software hanno costi proporzion­ati alla qualità e qualora dovesse verificars­i un problema, le aziende serie hanno servizi di assistenza e garanzie. Per una e-bike affidabile bisogna spendere almeno 1.300 euro. Se scendere al di sotto di questa soglia è difficile, oltrepassa­rla è semplice: telai evoluti, sistemi ammortizza­nti, luci a LED, trasmissio­ne a cinghia, cambi sofisticat­i e app di controllo e regolazion­e delle prestazion­i possono far lievitare il prezzo oltre i 6.000 euro. Una raccomanda­zione: se tenete alla vostra e-bike e al vostro investimen­to, ricordate la parola manutenzio­ne e dimenticat­e le idropulitr­ici ad alta pressione.

 ??  ?? 1 La Bicicapace Justlong è una cargo bike: trasporta fino a 190 kg e costa 3.090 euro. 2 La svizzera Stromer ST5 (distribuit­a da Brinke Bike) è una Pedelec con motore da 840 W e 180 km di autonomia: costa 9.490 euro. 3 La Specialize­d Turbo Vado SL è una delle e-bike più leggere (14,9 kg): 120 km di autonomia, 3.199 euro. 4 La Askoll eb4 nasce per la città e costa 1.390 euro, viaggia a 45 km/h e monta pneumatici Pirelli dedicati
1 La Bicicapace Justlong è una cargo bike: trasporta fino a 190 kg e costa 3.090 euro. 2 La svizzera Stromer ST5 (distribuit­a da Brinke Bike) è una Pedelec con motore da 840 W e 180 km di autonomia: costa 9.490 euro. 3 La Specialize­d Turbo Vado SL è una delle e-bike più leggere (14,9 kg): 120 km di autonomia, 3.199 euro. 4 La Askoll eb4 nasce per la città e costa 1.390 euro, viaggia a 45 km/h e monta pneumatici Pirelli dedicati
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