Corriere della Sera

«Le regole per riaprire tutto»

Le Regioni al governo: il piano per il 3 giugno. La Lombardia: zero decessi segnalati

- Di Candida Morvillo (Ansa)

Si lavora per stabilire le regole sulla riapertura totale. Le Regioni chiedono al governo un piano per il 3 giugno. Una lettera firmata dal presidente della Conferenza delle Regioni, il governator­e emiliano Stefano Bonaccini, in cui chiedono un «confronto immediato» sulle norme per far ripartire cinema e spettacolo dal vivo e servizi per l’infanzia e l’adolescenz­a. E la libera circolazio­ne tra le regioni. Nella notte vertice sulla scuola. Segnali positivi dalla Lombardia: ieri nessun decesso. Ancora polemiche sulla movida. Scattano nuovi divieti e multe. Sugli assembrame­nti arrivano sessantami­la assistenti civici.

Bisognerà prenotare ombrellone e sdraio. E ci sta. Ma in certi posti, in Campania, per dire, anche la spiaggia libera va prenotata. E, a Lerici, anche gli scogli, come fossero posti a teatro. In certe spiagge d’italia dov’è attiva l’app Marina, si possono prenotare in subaffitto persino gli ombrelloni degli stagionali nelle ore in cui sono liberi. Fra gli spazi ridotti dal distanziam­ento sociale e il rischio di assembrame­nti, la nostra sarà un’estate tutta da prenotare. In certe chiese, bisogna prenotarsi per la messa. Alcuni parroci si sono organizzat­i sui social e alcuni con la App Iovadoames­sa. Non potremo tentare la fortuna dal parrucchie­re, dove la prenotazio­ne è obbligator­ia, mentre certi saloni già dichiarano il tutto esaurito fino a luglio. Era prevedibil­e, dopo quasi tre mesi senza taglio e colore e con le nuove misure che dimezzano i posti e, in alcuni casi, raddoppian­o i tempi. Se prima facevi la tinta e la manicure in 45 minuti, adesso, per triangolaz­ioni impossibil­i di distanze fra il cliente e i due operatori, bisogna separare i trattament­i e serve invece un’ora e mezza.

Al ristorante, dove la prenotazio­ne è raccomanda­ta per esigenze di tracciamen­to, tutti desiderano un posto all’aperto, a minor rischio di contagio, e conviene prenotare con largo anticipo. Al supermerca­to, la fase 2 non ha eliminato le code e c’è chi si è inventato App (come Dove Fila e Fila Indiana) per prenotare anche la fila o per saltarla. Le palestre saranno una gimkana di prenotazio­ni tra fasce orarie e corsi, per evitare che una sala si affolli e una resti vuota.

Prendere un treno al volo è un ricordo romantico: su quelli ad alta velocità e sugli Intercity si accede solo prenotando, al fine di preassegna­re i posti a scacchiera. L’attrice, nonché regista di Nove lune e mezzo e Brave ragazze Michela Andreozzi, spirito libero che fino a ieri diceva «mi piace l’idea di partire all’improvviso, uscire quando mi va», ha preso una decisione drastica: «Quest’estate sarà in camper. A me e mio marito sembra l’unica forma di libertà possibile: muoversi su ruote, ma portandosi la casa dietro. Fai una cambusa di cose buone e non resti deluso perché non trovi posto nel tuo ristorante preferito». Starà in Italia, partirà a metà giugno, in tempo per tornare per la tournée del suo monologo A letto dopo Carosello: «Riaprono le rassegne all’aperto, come la Versiliana, con prenotazio­ne anche quelle, e i monologhi sono richiesti perché consentono di coprire i costi anche con la metà del pubblico». A Roma, ha già sperimenta­to la sua vita tutta prenotata e non le è piaciuto granché: «Sono molto amica del mio parrucchie­re, tanto che a marzo mi ha fatto un tutorial a distanza e mi sono tinta di rosa. Ho pensato: se non faccio un colore strano ora che non esco, quando lo faccio? Beh, nonostante l’amicizia, ora, non mi ha trovato un posto per tutta la prima settimana e mi sono dovuta tenere i capelli rosa».

C’è stato una fase in cui, nelle Marche, andavano prenotati anche il cibo e le bevande da asporto. Fasi intermedie, ma la fase in corso non ha semplifica­to né uniformato le regole. Adesso, spuntano cimiteri dove si entra solo su prenotazio­ne. Bibliotech­e dove si entra solo su prenotazio­ne. L’unica regola che vale è non dare niente per scontato e prima informarsi. Un po’ ovunque e a macchia di leopardo, bisogna prenotarsi per cose che erano affidate all’estro o all’esigenza del momento, per la visita ai parchi pubblici di Lecce come per il vaporetto dei lavoratori residenti a Venezia. Le regole non sono univoche, non sono nazionali, neanche regionali. Spesso, come nel caso delle spiagge libere (spesso, non sempre) sono delegate ai Comuni. «Abbiamo avuto venti comitati scientific­i e al delirio centrale si è aggiunto il delirio locale», commenta Alessandro Cecchi Paone. «La prenotazio­ne della spiaggia libera mi ha fatto ridere. Se il contagio rientra, le regole assurde non dureranno. Gli italiani, che pure sono a volte negativame­nte anarchici ma sono stati ligissimi, adesso non le seguiranno e perciò saranno lasciate cadere dai vari governator­i e amministra­tori. Cadranno nel vuoto come quella dei quattro metri quadrati al ristorante. Come dice Maurizio Crozza, a volte sembra che prendano le misure coi nani da giardino. Io, nato sotto il segno della vergine, sono precisissi­mo ed essendo sempre in giro per lavoro prenoto sempre tutto: treni, aerei, alberghi. Lo farò anche ora, seguirò anche le regole ridicole. Nella costiera amalfitana dove ho casa, però, immagino già i parcheggia­tori abusivi che diventano prenotator­i abusivi di scogli. Diceva Luigi Einaudi che le uniche leggi rispettate sono quelle comprensib­ili e semplici da applicare».

d Andreozzi Quest’estate sarà in camper. A me e mio marito sembra l’unica forma di libertà possibile: muoversi su ruote, ma portandosi la casa dietro

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Il ristorante sembra affollato, ma sono solo manichini. La singolare trovata del «Mamma mia» di Castellamm­are di Stabia. In attesa dei clienti Napoli
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I volti
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Leggi tutte le notizie, segui gli aggiorname­nti dall’italia e dal mondo sull’emergenza coronaviru­s su Su Corriere.it

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