Corriere della Sera

Il dato dei decessi cala ancora: 78 In otto regioni nessuna vittima

- Mariolina Iossa

ROMA Il 3 giugno si avvicina, sono anche trascorsi ormai 22 giorni dall’inizio della fase 2, il 4 maggio scorso, e i dati della Protezione civile ci dicono che per il momento la curva non è risalita. Del resto, la chiusura delle regioni ha scongiurat­o una diffusione del contagio dalle zone più infettate alle altre, ma anche all’interno delle regioni più colpite, prima fra tutte la Lombardia, la situazione migliora. Naturalmen­te i prossimi 15 giorni saranno decisivi per capire se la movida dello scorso weekend, ma soprattutt­o le ulteriori riaperture di attività e servizi del 18 maggio, abbiano provocato nuove impennate della curva.

Dall’inizio dell’epidemia, informa il bollettino della Protezione civile 230.555 persone sono risultate positive al virus in seguito a tampone (in realtà gli esperti stimano i contagiati tra il mezzo milione e i 5 milioni). Sono 397 in più, per una crescita del contagio dello 0,2%. I deceduti sono 78 in più, mai così pochi dal 2 marzo, il giorno prima erano 92. In otto regioni non ci sono state nuove vittime: il totale dei deceduti è di 32.955 e anche qui le cifre sono quelle ufficiali, le stime del sommerso ne ipotizzano di più.

In un giorno sono guarite 2.677 persone, oltre mille in più rispetto al giorno precedente. I malati di cui si ha certezza sono adesso 52.942,

I nuovi casi sono stati 397 di cui 159 in Lombardia. Quasi raddoppiat­i in Piemonte: 86. Due giorni fa ne erano stati registrati 48

anche questi in calo di 2.358; i pazienti ricoverati con sintomi sono 7.917, di cui 521 in terapia intensiva (-20, lunedì erano -12).

Sono ben 53 le province che non hanno registrato nessun nuovo caso, anche se è meglio ricordare che i dati immediatam­ente successivi ad un fine settimana possono essere parziali. Le province con zero casi sono tutte quelle di Calabria, Umbria, Molise e Basilicata, e ben 7 sia in Sicilia che in Toscana. Zero casi ci sono stati anche al Nord, a Udine, Gorizia, Treviso, Vicenza, Rovigo, Ravenna, Reggio Emilia, Mantova, Forlì, Savona, La Spezia e Bolzano. Si guarda però con attenzione al Piemonte, dove nell’ultima settimana si era registrata una riduzione costante, mentre i casi ieri sono quasi raddoppiat­i, 86 in più, lunedì 48.

In Lombardia, i nuovi casi sono 159, con un leggero rialzo rispetto ai 148 del giorno prima ma sono stati eseguiti molti più tamponi, ovvero 9.176 mentre lunedì ne erano stati processati 5.641. Il rapporto tra tamponi effettuati e numero di positivi riscontrat­i è adesso dell’1,7% mentre il giorno prima era del 2,6%. I morti nella regione sono 22, in calo rispetto ai 34 del giorno prima. Ma è possibile che lunedì siano stati conteggiat­i anche alcune persone decedute domenica quando il numero ufficiale trasmesso da ospedali e soprattutt­o anagrafi era zero.

Il governator­e Attilio Fontana ha ringraziat­o gli aiuti internazio­nali ricevuti ma ha anche rivolto un nuovo appello ai lombardi, a non abbassare la guardia: «Non possiamo sprecare i sacrifici che la maggior parte di noi ha fatto. Teniamo duro insieme».

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