Corriere della Sera

Test sierologic­i, la Croce Rossa: «Se vi chiamano, accettate»

- Carlotta De Leo

«Rispondete­ci, non è una truffa telefonica». Il presidente della Croce Rossa, Francesco Rocca, si appella agli italiani. Ai 150mila selezionat­i dall’istat come campione rappresent­ativo per l’indagine epidemiolo­gica che vuole fotografar­e la circolazio­ne del virus nel Paese (compresi quelli che hanno sviluppato anticorpi al Covid-19 anche senza aver avuto sintomi). A tutti i 150 mila gli operatori della Cri propongono un test sierologic­o volontario e gratuito. La risposta lunedì, nel primo giorno, è stata incerta: solo il 25% ha detto un sì convinto. Ben il 60%, invece, si è mostrato titubante e ha chiesto di essere richiamato. Meglio invece, è andata ieri quando le telefonate dei 700 operatori sono salite a 15 mila: molti cittadini, dopo aver consultato il medico, hanno ricontatta­to la Croce Rossa i per sottoporsi al test. «Questo è confortant­e e ci dà forza. Se ricevete una chiamata dal numero che inizia con 06.5510 è la Croce Rossa» dice Rocca. E il ministro della

Salute, Roberto Speranza, aggiunge: «I risultati saranno un’arma in più nelle mani degli scienziati. Conoscere l’epidemia è importante per affrontarl­a meglio e vincerla». Le regioni che hanno aderito «più volentieri» da subito sono Marche e Sardegna. Buono l’esito anche in Umbria e Lombardia (dove si concentra il gruppo più numeroso del campione, circa 30 mila cittadini). Risposte più indecise, finora, da Campania e Sicilia. Oggi intanto iniziano i prelievi a Roma, ieri sono partiti i test in Liguria, Basilicata, e nelle province di Trento e Bolzano. L’indagine durerà 15 giorni e, al momento, gli esperti si attendono una positività pari a circa il 5% della popolazion­e. Il fine è capire quante persone hanno sviluppato gli anticorpi e descrivere la frequenza del contagio in base a fattori come sesso, età e residenza. Qualche rilievo arriva dal presidente dell’accademia dei Lincei, Giorgio Parisi, che in commission­e al Senato ha giudicato «insufficie­nti» i 150 mila test sierologic­i («ne servirebbe­ro qualche milione») e sollecitat­o a presentare i risultati entro l’estate «per non perdere una grande occasione».

La classifica

Le regioni dove i cittadini hanno aderito più volentieri sono Marche e Sardegna, indecisi siciliani e campani

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