Corriere della Sera

Ore 19, scatta il «divieto d’asporto» Il limite per gli alcolici divide Milano

«Assurdo, troppe spese e saremo costretti a chiudere» I favorevoli: «Bene, così si responsabi­lizzano i clienti» Viaggio tra i giovani della movida: «Usciamo prima»

- di Stefania Chiale

Èuna situazione che «come la fai la sbagli». L’ha ammesso lo stesso sindaco Beppe Sala ieri, spiegando la decisione presa lunedì per ridurre gli assembrame­nti serali a Milano: bar, locali, minimarket di prossimità, distributo­ri automatici non possono più servire alcolici e superalcol­ici da asporto dopo le 19. Il divieto, chiarito nell’ordinanza firmata ieri, vale fino al 15 giugno. E riguarda anche i consumator­i: dalle 19 alle 7 niente più bevande alcoliche in mano su aree pubbliche o private ad uso pubblico compresi parchi, giardini e ville. Pena, per avventori e titolari, una sanzione di 400 euro. Porta con sé polemiche, consensi, dubbi e contraddiz­ioni la ricerca di un nuovo corso, che riammette aperitivo e drink serale, restituisc­e gran parte della libertà ai cittadini dopo il lungo lockdown, ma fa sedere la movida, relegandol­a ai tavoli dei locali (all’interno e nelle aree esterne in concession­e).

La prima serata «disciplina­ta» cade di martedì: forse anche per questo la gente in giro non è molta. Per Christian Gazzoni, responsabi­le dell’«agua Sancta» in corso Garibaldi, però, la «tranquilli­tà» di ieri sera riflette la «poca chiarezza del messaggio»: «A molti è parso un divieto di bere fuori casa dopo le 19». Lo stop all’asporto non inciderà sugli incassi del locale: «Anzi, potrebbe aiutarci nel weekend: venerdì sera la situazione qui era ingestibil­e. L’ordinanza ci ha fatto un piccolo favore: si creeranno meno assembrame­nti nella via per cui noi rischiamo di essere multati. E la gente sarà più propensa a sedersi ai tavoli». Stessa opinione espressa, sui Navigli, da Andrea Linguanti. Il suo «Luca e Andrea» sta facendo il 30-40 per cento di incassi: «È già un buon risultato, rispetto all’osteria, dove ieri sera abbiamo avuto due soli coperti. Il divieto di asporto responsabi­lizza il cliente». Mentre a poca distanza, su un corso Garibaldi pattugliat­o ieri sera da decine di agenti della polizia, Olimpia Di Matteo, proprietar­ia di «Cimmino 104» sta al capo opposto della polarizzaz­ione che l’ordinanza di Sala ha generato: «Ci stiamo confrontan­do con gli altri titolari della zona: stiamo valutando di restare chiusi da domani (oggi, ndr)». Nonostante il locale (che ha ancora 16 dipendenti su 22 in cassa integrazio­ne) abbia un ampio dehors. «Stiamo facendo il 50 per cento di incassi in meno rispetto al 2019, l’asporto ne costituisc­e il 90 per cento. All’aperitivo la gente si siede, ma in serata prende il cocktail e lo beve nella via. Ora non potrà più».

Sui Navigli, Jenny serve la birra al «Navigli Craft Beer» e tira giù la saracinesc­a alle 19: «Oggi il proprietar­io ha deciso così, in attesa di capire esattament­e come dobbiamo comportarc­i per non incorrere in sanzioni». Sul muretto di fronte, Isabel e Stefano stanno bevendo la birra spillata poco fa: «La misura presa è fondamenta­le — dicono — perché occorreva diminuire gli assembrame­nti. Ci si adegua: ci siamo dati appuntamen­to alle 18 anziché alle 19». Si cerca il compromess­o, insomma, che può virare facilmente al controsens­o: «L’importante è comprarla appena prima delle sette, no?», dice Ada, che beve una birra ghiacciata con Luca e Sofia sulla Darsena. All’arco della Pace, Livia si è fermata col compagno davanti a «Taglialà» per prendere pizza e birra da consumare al parco «vista la bella giornata». Ma sono scattate le 19: se ne va con la sola pizza e un cambio di programma: «Ceneremo a casa». La decisione del sindaco Sala è contestata dalle opposizion­i e dalle associazio­ni di categoria: «Come al solito rimangono escluse dai provvedime­nti la grande distribuzi­one e le app di delivery», commenta Andrea Painini, presidente di Confeserce­nti Milano. «Perché colpire soltanto i locali e il commercio al dettaglio? Semplice: perché è più facile».

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Aperitivo a Milano dopo l’ordinanza del sindaco che vieta la vendita di alcolici da asporto dalle 19
(Fotogramma) Sui Navigli Aperitivo a Milano dopo l’ordinanza del sindaco che vieta la vendita di alcolici da asporto dalle 19

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