Corriere della Sera

«Gli assistenti civici? Zero controlli, solo aiuti I volontari servono ai cittadini e ai Comuni»

Decaro e le risorse: «Più fondi o crolliamo»

- Claudia Voltattorn­i

ROMA Presidente, gli «assistenti civici» hanno fatto litigare tutti, anche dentro il governo. Perché sembra che non li voglia nessuno?

Antonio Decaro fa un sospiro. Da presidente dell’associazio­ne dei Comuni aveva chiesto al governo più volontari nelle città per gestire la Fase 2. Il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia gli ha promesso 60 mila persone da reclutare con un bando della Protezione civile e si è scatenato il finimondo.

«Io non so cosa sia successo. Oltre un mese fa alla cabina di regia con Regioni e governo avevo posto il problema: i tanti volontari del lockdown con la ripresa si sarebbero ridotti, proprio quando invece ce ne sarebbe stato ancora bisogno. Da qui il bando per i 60 mila. Ma io non ho chiesto guardie, solo volontari come quelli che già ci aiutano a tenere in piedi le nostre comunità».

Non è un errore dare a semplici cittadini ruoli di sorveglian­za?

«Ma non è quello che dovrebbero fare. Se riapro i parchi e non ho nessuno che conta quante persone entrano, io i parchi non posso riaprirli. Faccio un esempio: a Bari, città di cui sono sindaco, durante la quarantena avevo 700 volontari che portavano i pacchi agli anziani, i medicinali a chi era in isolamento, si prendevano cura dei bambini con i genitori ricoverati, telefonava­no alle persone per farle sentire meno sole. Ecco, oggi ne ho solo 250, gli altri sono tornati al loro lavoro. Ma anche nella Fase 2 ai cittadini

serve aiuto. E così succede negli 8 mila Comuni d’italia». Forse va chiarito meglio il loro ruolo?

«Mentre la politica litiga, siamo noi sindaci a confrontar­ci con la realtà quotidiana: se si riaprono i mercati rionali, solo a patto di contingent­are gli ingressi, poi serve qualcuno che possa contare chi entra: lo fa la Protezione civile locale, cui gli “assistenti” darebbero aiuto. Nelle città i volontari ci sono sempre stati, quando ci sono i grandi i concerti o quando è venuto il Papa a Bari: i volontari aiutano le persone, non le controllan­o. Sono importanti­ssimi e fanno cose bellissime. E se il governo facesse un passo indietro?

«Guardi, ci siamo sempre arrangiati da soli, lo faremo anche questa volta. Al governo, ma anche a tutti quei politici che in questi giorni si sono affannati a prendere posizioni, chiedo di sforzarsi allo stesso modo per aiutarci con delle soluzioni. Altrimenti l’italia rischia di restare chiusa per davvero». A cosa si riferisce?

«Tutti i Comuni d’italia rischiano

Le entrate

«Senza tasse locali non paghiamo più i servizi Ora i sindaci vogliono andare a Roma»

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A Bari con il lockdown c’erano 700 volontari: ora in tanti sono tornati al lavoro. Ne restano solo 250

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Se apriamo parchi e mercati serve chi dà indicazion­i alle persone e loro farebbero questo

di fallire: con il decreto Rilancio non abbiamo recuperato le tasse locali e non si riescono più a pagare i servizi. Trasporti, illuminazi­one, rifiuti: presto potremmo dover interrompe­re tutto perché non abbiamo più soldi». Ma il decreto ai Comuni dà 3 miliardi di euro...

«Sì, il 30% subito e ancora non è arrivato, gli altri a ottobre. Ma non bastano per i bilanci dei Comuni che vanno chiusi in luglio e devono essere in equilibrio. La Ragioneria ci impedisce di spendere se non abbiamo nuove entrate e noi senza capacità fiscale non possiamo andare avanti. Nel 2019, la tassa di soggiorno ha fruttato 600 milioni di euro, il governo per il 2020 ci dà 100 milioni di euro: senza turisti come colmeremo il buco?» Il premier Conte aveva promesso di aiutarvi.

«Ci aveva promesso un incontro, ma ancora stiamo aspettando. Ora i sindaci vogliono andare a Roma, la situazione è gravissima, senza aiuti tra pochi giorni le città potrebbero fermarsi».

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● Antonio Decaro,
49 anni, è sindaco di Bari dal 2014 e presidente dell’associazio­ne nazionale Comuni italiani dal 2016
Chi è ● Antonio Decaro, 49 anni, è sindaco di Bari dal 2014 e presidente dell’associazio­ne nazionale Comuni italiani dal 2016

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