La rabbia dei medici russi che non ricevono un rublo E ora rischiano il carcere
I dottori da eroi a «sovversivi», mentre Putin annuncia che il picco è superato e la parata della vittoria si farà Malcontento in corsia dal Belgio alla Francia, all’italia Rutte visita la madre solo l’ultimo giorno
«Fuori i rubli! Non abbiamo visto neanche un copeco!». Fra il Caspio e il Mar Nero, ad Armavir, costruiscono i radar più potenti di tutta la Russia. E la prima protesta pubblica, tre settimane fa, aveva già fatto drizzare le antenne: medici, infermieri, lettighieri davanti all’ospedale, tutti contro il governatore locale che non aveva mai sganciato i soldi promessi da Putin in persona. Dal Cremlino, avevano pensato di cavarsela licenziando un primario. E ribadendo che il bonus extra per il Covid, 1.500 dollari a testa, sarebbe arrivato presto.
Ma gli eroi erano già stanchi, e non si sono accontentati d’un capataz espiatorio: da Krasnodar a Sinferopoli, ad Abinsk, la contestazione dei camici bianchi s’è estesa. «Dove sono i nostri premi annunciati in tv?». Neanche un rublo, nemmeno un copeco. Alla fine, è arrivata solo la polizia.
● Vladimir Putin dice che il picco della pandemia «è superato»
● Ha fissato per il 24 giugno la grande parata sulla Piazza Rossa: truppe in isolamento da un mese
● I sondaggi gli danno il 59% di popolarità (sei anni fa: 90%) A interrogare, indagare, denunciare i medici. Qualcuno finirà davanti al giudice. Con accuse, dalla negligenza criminale all’attività sovversiva, che possono costare carcere e carriera.
Beato il popolo che non ha bisogno di eroi. Ancor di più, quello che li paga. Tramortiti dai turni massacranti e dai mesi di retorica che li descriveva come superuomini, un po’ dappertutto i valorosi medici e i coraggiosi infermieri adesso si sono stufati. Eroi sì, fessi no. In Belgio, in visita all’ospedale Saint Pierre, la premier Sophie Wilmès s’è trovata a sfilare fra decine di medici voltati di spalle che ne contestavano l’impreparazione alla pandemia. In Francia, il personale delle case di riposo ha incrociato le braccia, da Parigi a Lille, e il presidente Macron ha garantito un assegno extra di 1.500 euro e massicci investimenti, ammettendo
Il 13 maggio scorso in una casa di riposo dell’aja è morta all’età di 96 anni la signora Mieke Rutte-dilling, madre del primo ministro olandese. Ma Mark Rutte nelle ultime otto settimane non è stato in grado di visitarla, poiché ha obbedito alle restrizioni decise dal suo governo. Soltanto l’ultima notte l’ha potuta trascorrere al capezzale della madre, come è lecito fare. «Il premier ha rispettato tutte le misure restrittive» in vigore, ha detto il suo portavoce. che servono «significativi» aumenti di stipendio. Anche in Italia, venerdì prossimo, la protesta delle categorie della sanità contro precariato e paghe basse. Il virus della protesta colpisce i Paesi che hanno chiesto troppo agli ospedali, senza dare in cambio né sicurezza né sostegno economico.
Terza al mondo per numero di contagi (362mila) la Russia è sotto osservazione anche per le cifre sulle vittime: i media di regime parlano di «miracolo russo», ma i 3.807 decessi ufficiali sono inverosimili, con un tasso di mortalità 15 volte più basso che negli Usa, 28 volte inferiore a quello inglese. Mosca ha fronteggiato l’emergenza minimizzando e pasticciando: i medici russi denunciano carenze inaudite — «E poi mandate 15 aerei d’aiuti in Italia!» —, almeno tre di loro hanno criticato più di altri e sono morti, precipitando dalle finestre dei loro ospedali. Putin dice che «il picco è superato», ieri ha fissato per il 24 giugno la grande parata sulla Piazza Rossa: tiene le truppe in isolamento da un mese, finora ha ottenuto la presenza solo di due capi di Stato, il kazako e il moldavo. I sondaggi danno lo zar Vladimir al minimo gradimento, 59% contro il 90 di sei anni fa. Lui dice che «il picco del virus è superato»: il suo, chi lo sa.