Corriere della Sera

Tornano a casa cani e gatti dei pazienti guariti dal virus

- Silvia Morosi

La «Fase 2» comincia davvero. Anche per gli animali. Dopo mesi di separazion­e dai proprietar­i — ricoverati per il virus o costretti in quarantena — cani e gatti tornano a casa. Blu, un pastore tedesco di Lainate (Milano), è stato il primo: dopo 37 giorni durante i quali è stato accudito dai volontari della Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell’ambiente, «il cagnolone ha potuto rivedere i padroni che ci avevano contattato prima del ricovero d’urgenza. In questo periodo, i volontari hanno inviato foto e video per rassicurar­li», spiega la presidente della Leidaa, Michela Vittoria Brambilla. Certo, «il lavoro di questi mesi è stato intenso — aggiunge —, ma siamo felici di aver salvato tanti animali che altrimenti avrebbero corso grossi rischi durante la pandemia». E come Blu, anche Ugo e Nuvola, due cani della provincia di Arezzo, hanno potuto riabbracci­are la loro «mamma», ricoverata in terapia intensiva. Non tutte le storie hanno avuto, però, un lieto fine: «Molti animali hanno perso il padrone. Continuere­mo ad aiutarli, finché non troveremo loro una nuova famiglia», conclude. Dal 21 marzo a oggi il servizio Leidaa per emergenza Covid-19 ha ricevuto più di 13 mila richieste di aiuto, per andare in soccorso degli animali di famiglie colpite dal virus: dalla ricerca di una sistemazio­ne temporanea alla visita dal veterinari­o, fino alla semplice ma fondamenta­le passeggiat­a quotidiana.

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L’incontro Blu, il cane aiutato dalla Leidaa, riunito al padrone dopo il Covid

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