La sfida di Tamberi: ragazzi, non vi bruciate con il fumo
Il campione di salto in alto testimonial della Fondazione Airc. «La quarantena? Una dura prova»
La svolta è avvenuta nel 2013. Prima di quell’anno Gianmarco Tamberi era un giovane di talento del salto in alto italiano, destinato ad una sfavillante carriera. «Poi in quei dodici mesi maledetti ho subito diversi infortuni. Avevo aumentato gli allenamenti ma continuavo a fare una vita sregolata. Pensavo a divertirmi. Credevo di poterlo fare perché a quell’età tutto viene facile. Mi sono qualificato per le Olimpiadi senza comportarmi un solo giorno da atleta».
Tamberi, 27 anni, è oggi tra i più forti saltatori al mondo. Nel 2013 era davanti a un bivio. «Ho cambiato radicalstile di vita, ho modificato la gerarchia dei miei bisogni. La salute del corpo, il rispetto di me stesso e la carriera sono passati in cima».
Tamberi visita le scuole, affronta bambini e ragazzini, spiega la parabola del corretto stile di vita. Il 31 maggio, in occasione della Giornata mondiale senza tabacco, sarà testimonial della Fondazione Airc per la ricerca sul cancro (un ragazzino italiano su cinque, tra i 13 e i 15 anni, fuma regolarmente sigarette).
«Io non ho mai fumato. Molti giovanissimi lo fanno perché credono sia “figo”, poi è difficile smettere. Iniziano a rendersi conto che il fumo è così figo più tardi, a 20 anni, quando sono a cena o in compagnia di qualcuno e puzzano di tabacco».
Per la giornata del 31 maggio ha prodotto un video, visibile sui social. «È un giochino. Alcune candele sono posizionate ai lati di un tavolo e bisogna spegnerle trattenendo il fiato in un tempo preciso. Deve dare l’idea di cosa significhi la mancanza del fiato, la difficoltà nel respiro».
Durante la lunga quarantena il saltatore marchigiano si è allenato in giardino. Non ha potuto fare le ripetute sui 60 metri. In compenso è riuscito a battere di quattro centimetri il proprio record nelle «sformente biciate», superando l’asta di due metri (si tratta di un salto che si fa in allenamento quasi frontalmente, cadendo in piedi). Gli manca la competizione. «Sto pensando di organiznon zare una gara in simultanea e in streaming con due tra i primi dieci saltatori al mondo: il tedesco Mateusz Przybylko e il bahamense Jamal Wilson».
Stile di vita sano, lotta al fumo. I temi lo stuzzicano. Tuttavia invita a non demonizzare i 20 anni. «La quarantena collettiva di questi mesi ci ha messo alla prova. Leggo sui giornali delle polemiche sulla movida. Non sono io che devo dire ai giovani cosa devono fare. Si possono limitare i momenti di svago ma non si può chiedere a un ventenne di dimenticare la sua vita precedente».