Corriere della Sera

Gianotti: «Dalla scienza una lezione di umiltà»

Venerdì torna il «Corriere Innovazion­e» in digital edition e in edicola gratis con il «Corriere». Da non perdere online l’evento con Paolo Giordano e Mario Botta

- di Alessia Cruciani

Ci stiamo riuscendo. Sembra che finalmente stiamo spegnendo l’incendio. Ma in questi mesi abbiamo imparato una lezione decisiva: è più importante evitare gli incendi che spegnerli. È il messaggio che Fabiola Gianotti, direttrice del Cern di Ginevra, ci invia dalle pagine del nuovo numero del Corriere Innovazion­e, in uscita venerdì gratis con il Corriere della Sera e in Digital edition. Il mensile sarà presentato il giorno stesso alle 12 su corriere.it e sulla pagina Facebook del Corriere nel corso di un evento che vedrà la partecipaz­ione di Massimo Sideri, responsabi­le editoriale del Corriere Innovazion­e, della collega Elena Papa e di importanti ospiti: lo scrittore Paolo Giordano, gli architetti Mario Botta, Benedetta Tagliabue, Michele De Lucchi, Italo Rota e il presidente di Conai, Giorgio Quagliuolo.

Un’occasione da non perdere, così come è stato un privilegio poter parlare con una delle scienziate più affermate al mondo, e non solo perché Fabiola Gianotti dirige il più importante laboratori­o per la fisica delle particelle, ma anche perché è raro che conceda interviste. Parlando con Sideri, la scienziata si augura «che quando l’emergenza Covid-19 sarà passata la scienza non venga di nuovo relegata in un cassetto per essere tirata fuori alla prossima crisi». I governi di tutto il mondo non possono dimenticar­e che la ricerca scientific­a ha sempre cambiato la storia e può continuare a farlo, dando preziosi contributi all’economia e al progresso. Einstein non pensava certamente a risvolti commercial­i quando rivelò al mondo la relatività, ma dalla sua teoria sono nati i Gps e «l’elettronic­a moderna non esisterebb­e senza la conoscenza della meccanica quantistic­a».

Per risolvere emergenze, come quella sanitaria, diventa urgente anche la condivisio­ne dei dati tra scienziati. Come sottolinea Stefaan Verhulst, co-fondatore e direttore della ricerca del Govlab alla New York University, che studia i nuovi modelli per la condivisio­ne di dati tra enti pubblici e privati. Pur ammettendo i rischi legati alla privacy, Verhulst spiega a Silvia Lazzaris che «i pericoli sono già presenti lungo tutto il ciclo di vita dei dati». Ma forse non è più azzardato non utilizzarl­i?

È una sfida coinvolgen­te anche quella che riguarda le innovazion­i nelle città. Dall’inchiesta condotta da Elena Papa emergono le tendenze e le visioni di architetti come De Lucchi, Botta, Maffei, Ratti, Rota e dello studio Zaha Hadid Architect: i nuovi centri urbani resteranno vuoti come in questi mesi, dominati dallo smart working? Gli spazi pubblici diventeran­no più silenziosi e meno sociali?

Appare chiaro che il futuro sta arrivando più in fretta, ma tornano alla ribalta anche scoperte e invenzioni meno recenti. Come i 200 anni della scoperta dell’antartide. Sara Moraca ricorda che, citata per la prima volta da Aristotele come Terra Australis Incognita, le sue coste furono avvistate nel 1820. Oggi studiarne la biodiversi­tà è come immaginare forme di vita su Marte. E che dire del telefono fisso? Dato per spacciato già da anni, negli ultimi mesi ha conosciuto una riscossa, esattament­e come i dischi in vinile. E se Massimilia­no Del Barba rivela che in questi mesi di pandemia si è rivelato utile il Bluetooth, definito «la tecnologia sbagliata al momento giusto» dal suo co-inventore Sven Mattisson, all’università di Pisa è nato un corso di Laurea che, come anticipa Paolo Conti, unisce la matematica e la letteratur­a: la società richiede figure profession­ali inedite.

Basti pensare alla spinta che il coronaviru­s ha imposto all’automazion­e e alla robotica. Daniele Sparisci fa un rapporto di quanto sta avvenendo nel settore automobili­stico: chi non si adegua rischia di essere tagliato fuori. Sergio Bocconi, invece, racconta il viaggio di un supermagne­te nell’europa in lockdown, grazie al lavoro di numerose aziende dell’hi tech italiano che lavorano a Iter, il progetto mondiale dove si sperimenta la produzione di energia da fusione nucleare. È un viaggio diverso quello del compositor­e francese Michel Redolfi, protagonis­ta di concerti sotto l’acqua, narrati da Barbara Millucci.

Da ritagliare la pagina firmata da Filippo Tortu. L’unico italiano capace di percorrere i 100 metri sotto i 10 secondi spiega ai ragazzi i segreti della corsa offrendo consigli soprattutt­o per divertirsi. Mentre il più forte tennista italiano, Matteo Berrettini, racconta come è cambiato il suo sport grazie all’arrivo della tecnologia, con racchette e sensori «che mi fanno sembrare Terminator».

Cose dell’altro mondo, quasi come gli investimen­ti record in start up fatte registrare dalle Big Tech, di cui parla Giulia Cimpanelli. A tal proposito interviene l’americano Alec Ross, l’ex senior advisor per l’innovazion­e di Obama: a

Città del futuro

Gli architetti più famosi raccontano la loro visione, da Carlo Ratti a Michele De Lucchi

suo avviso Google, Amazon, Facebook e Apple hanno troppo potere, più di alcuni presidenti o primi ministri, e questo non è democratic­o perché non sono stati eletti. Attenzione anche alle presidenzi­ali Usa: Trump è molto bravo nella comunicazi­one digitale ed esiste il rischio di una seconda Cambridge Analytica.

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Le pagine In alto la copertina del numero di maggio del mensile Corriere Innovazion­e. In basso a sinistra la pagina dedicata alla crescita di automazion­e e robotica nel settore dell’auto. A destra, invece, il libro illustrato da Paolo Masiero: questo mese è la volta di “Sei pezzi facili” del fisico e premio Nobel Richard Feynman
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Scienziata Fabiola Gianotti è la direttrice generale del Cern, il più importante centro di ricerca al mondo per la fisica delle particelle

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