«L’indicatore Rt può cambiare in fretta Si guardi anche altro»
Come si sta muovendo, dalla fine del lockdown, l’rt su Milano e la Lombardia?
«L’ Rt è solo uno dei 21 indicatori identificati dall’istituto superiore di sanità e bisogna considerarlo nel quadro complessivo degli altri aspetti di questa malattia (ricoveri, dimissioni, guarigioni, nuovi casi e altri)», spiega Carlo Signorelli, docente di Igiene e sanità pubblica all’università «Vita e Salute» del San Raffaele di Milano e membro del comitato tecnico della Regione Lombardia.
Non è dunque decisivo?
«L’indice Rt si basa sui nuovi casi notificati ed è influenzato sia dal numero di tamponi effettuati sia del fatto che la malattia si manifesta spesso in modo
Il docente
Carlo Signorelli, 57 anni, professore ordinario di Igiene e sanità pubblica all’università di Parma e all’università Vita-salute San Raffaele di Milano
asintomatico. Quindi è un indicatore molto fluttuante, tanto che qualche settimana fa risultò superiore a 1 in Sicilia, che di fatto ha pochissimi nuovi casi».
A cosa bisogna guardare allora?
«Sono importanti il numero di nuovi ricoveri in ospedale e in terapia intensiva. Le chiamate d’emergenza per eventi di tipo respiratorio in Lombardia sono tornate a livelli pre-covid. Attualmente l’espressione clinica dell’infezione si è modificata, apparendo più mite. La carica virale media dedotta dagli ultimi tamponi sembra più bassa rispetto ai primi pazienti. Come tutti i coronavirus, anche Sars-cov-2 potrebbe risentire del cambio di stagione. Dal punto di vista della sanità pubblica anche questi aspetti hanno una certa rilevanza».