Corriere della Sera

I turisti in arrivo da altre regioni saranno tracciati

Intesa coi governator­i. Oggi il giorno della app

- di Monica Guerzoni e Fiorenza Sarzanini

Tracciamen­to dei turisti e dati conservati per due settimane. Questa l’unica concession­e che il governo farà alle Regioni schierate contro la libertà di spostament­o dal prossimo mercoledì. Ecco la mediazione tra il ministro Boccia e i governator­i contrari all’apertura di tutta Italia: ingressi «registrati» e test sierologic­i (su base volontaria). E da oggi si scarica «Immuni».

Tracciamen­to dei turisti e conservazi­one dei dati per due settimane. È questa l’unica concession­e che il governo farà a quelle Regioni che temono una nuova ondata di contagi con la libertà di spostament­o a partire dal 3 giugno. La mediazione del ministro Francesco Boccia con i governator­i che si ribellano all’apertura di tutta Italia, Lombardia e Piemonte comprese, si risolve con un compromess­o: la possibilit­à di «registrare» tutti gli ingressi ed effettuare i test sierologic­i (soltanto in maniera volontaria), in alcuni casi convincend­o gli albergator­i ad offrirli ai clienti. Anche perché, come ha ribadito ieri il titolare della Salute Roberto Speranza, «il rischio c’è e sarebbe sbagliato non riconoscer­lo, quindi lo stiamo assumendo, provando a gestire una fase diversa». Per il rischio zero, ha spiegato il ministro, il governo avrebbe dovuto «conservare un lockdown assoluto per mesi, ma il Paese non avrebbe retto».

Niente Dpcm

Prima di mercoledì il presidente del Consiglio Giuseppe Conte potrebbe rivolgere un appello alla responsabi­lità individual­e dei cittadini nell’affrontare questa nuova e delicata fase dell’emergenza da coronaviru­s. Ma non ci sarà bisogno di altri provvedime­nti o Dpcm, perché la libertà di spostament­o tra le regioni (e anche per chi proviene dall’estero) è già prevista nel decreto legge entrato in vigore il 18 maggio scorso.

La raccomanda­zione riguarda i comportame­nti sociali, soprattutt­o in vista dei viaggi. Le regole fondamenta­li restano il distanziam­ento sociale, l’uso della mascherina quando non è possibile stare ad almeno un metro dagli altri e il rispetto del divieto di assembrame­nto. I governator­i potranno firmare ordinanze restrittiv­e e in caso di nuovi focolai decidere «zone rosse» in accordo con il governo, ma nulla che possa limitare la libertà di movimento dei cittadini. Nei colloqui di queste ore con i presidenti delle Regioni del Sud, Boccia ha appoggiato l’istituzion­e di controlli «perché se vengono fatti in maniera adeguata possono aiutare l’intero Paese nel contenimen­to del virus». E così ha accolto le proposte di chi, Sicilia e Sardegna in particolar­e, vuole difendere i territori dove il numero dei “positivi” è sempre stato basso. «In Puglia i controlli saranno affidati alle forze dell’ordine», annuncia il governator­e Emiliano.

Navi e aerei

Il primo controllo sarà dunque effettuato al momento di prendere il volo o di imbarcarsi su navi e traghetti. Oltre alla misurazion­e della temperatur­a, i passeggeri saranno tracciati con le generalità e dunque potranno essere contattati qualora si scoprisse che a bordo c’era una persona positiva al Covid-19. Se saranno accertati contatti diretti con chi si è ammalato, si dovrà entrare in quarantena.

Il modulo

All’arrivo in aeroporto o al porto bisognerà invece compilare un modulo con tutte le informazio­ni relative a quanto accaduto prima del viaggio. Saranno i governator­i a dover decidere che tipo di informazio­ni richiedere, ma è possibile che il questionar­io venga esteso ai familiari per sapere se si è stati a contatto con persone positive e quando. Tutti i moduli potranno essere conservati 14 giorni, proprio come già avviene in alcuni ristoranti, ma anche quando si va dal parrucchie­re o in palestra. Nei luoghi dove si può arrivare in treno o in macchina è possibile che si decida di delegare questa incombenza agli albergator­i, o a chi gestisce le case in affitto.

I test

Esclusa la possibilit­à di poter imporre il test sierologic­o a chi arriva, rimane la possibilit­à di poterlo offrire e dunque di lasciare ai turisti la scelta di sottoporsi all’esame in maniera volontaria. In Sardegna alcuni albergator­i starebbero valutando di offrirlo nel pacchetto vacanza.

Speranza e il rischio

Il ministro: rischio zero? Per avere quel livello si doveva tenere il lockdown per mesi

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