«Via per meno giorni e mete rilassanti» Il 90% resta qui tra Sud, isole, città d’arte
Faremo le vacanze. A dare questa iniezione di fiducia agli operatori del settore è anzitutto il 3 giugno, una data certa, che riapre i confini tra le regioni. Perché niente come l’indeterminatezza danneggia il turismo. E lo sanno bene i tour operator, le compagnie aeree, quelle di navigazione e gli albergatori che in questi giorni stanno ricevendo decine di richieste di preventivi. Quanti si chiuderanno con una prenotazione è presto per dirlo. Ma un cauto ottimismo comincia a circolare. Perché se Codacons lancia l’allarme sul fatto che solo un italiano su due farà le vacanze, Nardo Filippetti, presidente di Astoi, che rappresenta il 90% dei tour operator in Italia, liquida l’informazione con pragmatismo: «Metà degli italiani significa 30 milioni. L’anno scorso ne sono andati in vacanza 33 mitour, lioni. Se i numeri fossero davvero quelli, dovremmo essere più che contenti».
In volo verso Sud
Certo, a guardare ora i libri contabili ci sono solo segni meno. Pensiamo alle prenotazioni aeree nazionali: -76% a giugno, -68% a luglio, -69% ad agosto. Sull’estero non va meglio: -75% a giugno, -71% a luglio, -66% ad agosto. I circuiti internazionali di acquisto dei voli dicono questo: giugno paga l’incertezza delle regole, a luglio la gente si sposta al Centrosud e nelle isole, ad agosto azzarda una vacanza in Europa. Easyjet ricomincia a volare dal 15 giugno da Malpensa a Palermo, Catania, Bari, Napoli, Lamezia Terme, Cagliari e Olbia. Ryanair nota un incremento delle ricerche online per il Sud Italia e verso Grecia, Spagna, Cipro, Malta, Croazia e Israele. Alitalia per Sicilia, Puglia, Sardegna e CaE ad Air Dolomiti fa ben sperare l’interesse verso Sicilia, Sardegna e Puglia.
La scelta dell’italia
Ma gli operatori del settore non sono numeri, sono persone. Lavorano nel comparto del turismo organizzato 13 mila imprese, 80 mila addetti con un fatturato di 20 miliardi, a cui si aggiungono 650 mila posti di lavoro e 85 miliardi di volumi di indotto. Loro si sono fatti promotori del Manifesto per il Turismo italiano #ripartiamodallitalia. E va in quella direzione una indagine di «mup research e Norstat» per Facile.it: dice che il 90,2% di chi farà le ferie viaggerà entro i confini nazionali e alloggerà in una casa, di proprietà (20,4%) o in affitto (22,1%), e in albergo (27,4%), mentre una piccola quota farà le vacanze in tenda, camper o roulotte (5,4%). Gabriele Burgio, presidente e ad di Alpiha un osservatorio diverso: «Contro ogni aspettativa, le richieste per l’italia superano di poco il 60%. La buona notizia è l’aumento esponenziale della richiesta di preventivi nei giorni scorsi: Puglia e Calabria in testa, con un rallentamento verso Sicilia e Sardegna a causa dei passaporti sanitari vari. Sull’estero la Spagna è ritornata la prima scelta». Grecia, Spagna, Egitto e Tunisia sono le destinazioni indicate da Filippetti di Astoi e da Gabriele Milani di Ftoconfcommercio, che spiega: «C’è voglia di ritornare a viaggiare. Le vacanze saranno più corte, per esperienze rilassanti alla ricerca di sé stessi, sulle Dolomiti, all’aria aperta». La carta su cui stanno facendo leva è la flessibilità totale del rimborso.
Città d’arte
Bernabò Bocca assicura che mai come quest’anno gli italabria.
In montagna
Vette ed escursioni: resistono le classiche alternative al mare liani potranno godere delle città d’arte. Il presidente di Federalberghi, 27 mila strutture, dà per scontata la scelta di mare e montagna. Ma fa notare: «Bisognerebbe approfittare dell’occasione irripetibile di visitare le città non affollate e con prezzi molto più abbordabili degli altri anni. Penso a Roma, Firenze, Venezia». La vera fragilità, per lui, è l’indeterminatezza delle comunicazioni e l’aspetto psicologico che ne consegue: «Un giorno si apre e uno no. Quando la gente si sentirà più sicura, partirà la corsa alla vacanza».
Il problema delle isole
L’incertezza delle regole è ciò che sta penalizzando maggiormente la Sardegna. Massimiliano Cossu è amministratore delegato del Portale Sardegna, seconda società sarda quotata in Borsa (dopo Tiscali) e primo tour operator online per le prenotazioni nell’isola. Ammette: «Lo scorso anno nello stesso periodo avevamo già fatto il 70% delle prenotazioni per 80 mila presenze. Adesso le prenotazioni stanno riprendendo, ma i tassi di conversione sono ancora bassi: i turisti non sanno a quali condizioni possono venire». Nonostante il rallentamento, confida nella conferma delle aspettative Massimo Mura, ad di Tirrenia, Gruppo Moby e vettore primario verso la Sardegna: «Siamo ottimisti. Dopo lo sblocco del 3 giugno c’è una ripresa degli interessi e dei volumi. Per dare massima tranquillità e sicurezza ai passeggeri abbiamo a bordo un “care manager”». Per supportare l’isola è partita proprio in questi giorni la campagna social #Sardegnaperta. Una delle immagini scelte da Tiziana Tirelli, Giovanni Murgia e Gianluigi Tiddia è quella di un cavaliere della Sartiglia. Il claim spiega: «Da noi le maschere sono una tradizione».