Corriere della Sera

Il Papa prega con i (pochi) fedeli «La piazza aperta è un piacere»

Il primo Regina Coeli di Bergoglio dal Palazzo apostolico dopo tre mesi A seguirlo alcune centinaia di romani, entrati rispettand­o la distanza «Da una crisi come questa dobbiamo avere il coraggio di uscire migliori»

- (Afp) Gian Guido Vecchi

CITTÀ DEL VATICANO «Cari fratelli e sorelle, buongiorno! Oggi che la piazza è aperta possiamo tornare, è un piacere!». Papa Francesco ha sorriso ai fedeli che lo applaudiva­no, ieri, nel primo Regina Coeli dalla finestra del Palazzo apostolico dopo la chiusura per la pandemia. L’ultima volta era il primo di marzo e da allora Bergoglio aveva dovuto recitare la preghiera mariana «ingabbiato nella biblioteca», come diceva lui stesso. Anche nelle settimane di clausura Francesco non aveva rinunciato ad affacciars­i per la benedizion­e, anche se non c’era nessuno sotto la finestra, come rivolto alla città e al mondo. Ma ieri il pontefice è tornato a dire la sua catechesi e a pregare davanti ai fedeli.

Restano le misure di sicurezza, ingressi ridotti per rispettare le distanze, misurazion­e della temperatur­a, mascherine. La piazza era semivuota, si vedevano poche centinaia di persone, per lo più romani, altri seguivano di là dalle transenne. «Auguro a tutti una buona domenica di Pentecoste, abbiamo tanto bisogno della luce e della forza dello Spirito Santo», ha esclamato: «Ne ha bisogno l’intera famiglia umana, per uscire da questa crisi più unita e non più divisa. Voi sapete che da una crisi come questa non si esce uguali, come prima: si esce o migliori o peggiori. Che abbiamo il coraggio di cambiare, di essere migliori».

Il Papa ha invitato a pregare in silenzio «per i medici e infermieri che hanno donato la loro vita». Ha ricordato l’amazzonia e i popoli indigeni «particolar­mente vulnerabil­i» come i «più poveri e indifesi di tutto il mondo», perché «a nessuno manchi l’assistenza sanitaria», fino ad aggiungere: «Curare le persone, non risparmiar­e per l’economia. Le persone sono più importanti dell’economia: noi persone siamo tempio dello Spirito Santo, l’economia no».

Prima aveva celebrato la messa nella basilica, ancora senza «popolo» ma con una cinquantin­a di religiosi e invitati. Pentecoste è «l’inizio della Chiesa», bisogna seguire lo Spirito che unisce senza dividersi: «Guardiamo la Chiesa come fa lo Spirito, non come fa il mondo: il mondo ci vede di destra e di sinistra, con questa o quell’altra ideologia, lo Spirito ci vede del Padre e di Gesù; il mondo vede conservato­ri e progressis­ti, lo Spirito vede figli di Dio».

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La preghiera Papa Francesco si rivolge ai fedeli dalla finestra del Palazzo Apostolico davanti a una piazza San Pietro semivuota

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