Corriere della Sera

Negozi, uno su tre rischia di chiudere Gualtieri: «Valuteremo il Mes»

Allarme della Confcommer­cio. Il ministro dell’economia: su Autostrade soluzione in tempi brevi Nella legge di Bilancio il piano per cambiare il Paese

- Enrico Marro

Ormai non c’è istituzion­e, centro studi o associazio­ne imprendito­riale che non lanci l’allarme sull’aggravarsi della situazione economica. Ieri è stata la Confcommer­cio a denunciare che quasi un esercizio su tre fra quelli che hanno riaperto rischia la chiusura definitiva nei prossimi mesi. Il governo è consapevol­e della gravità della crisi e della necessità di fare presto. Lo ha ribadito ieri il ministro dell’economia, Roberto Gualtieri, intervista­to in tv a «In mezz’ora». Dove ha anche detto la sua sui prestiti del Mes, il fondo europeo salva Stati, argomento che divide la maggioranz­a (i 5 Stelle sono contrari, il Pd è favorevole) e lo stesso governo. «Valuteremo tutti gli strumenti più convenient­i che ci sono, che siano del Mes o del Sure (il programma Ue contro la disoccupaz­ione, ndr.). Valuteremo e faremo la scelta più utile, giusta e convenient­e e sono sicuro che ci sarà un senso di maturità e di responsabi­lità», ha detto il ministro, esponente di rilievo dello stesso Pd.

A premere sul governo affinché chieda il prestito al Mes, che per l’italia significhe­rebbe più di 36 miliardi di euro per spese direttamen­te o indirettam­ente legate alla pandemia, sono le principali associazio­ni imprendito­riali, con in testa la Confindust­ria del nuovo presidente Carlo Bonomi, molto critico verso le misure messe in campo dall’esecutivo. Posizioni che Gualtieri giudica «ingenerose», assicurand­o che tutte le misure del decreto legge Rilancio saranno operative «entro giugno» e auspicando «un grande patto con tutte le forze sociali, economiche e produttive» per lanciare a settembre, in occasione della presentazi­one della legge di Bilanciope­r il 2021, «un piano per la rinascita e la ripresa».

Il ministro ha anche detto che su Autostrade «ci sarà una soluzione in tempi brevi», facendo però capire che Aspi potrà evitare il ritiro della concession­e solo accettando il taglio dei pedaggi.

Critica, secondo l’indagine di Confcommer­cio, la situazione delle 800 mila imprese del settore. L’82% ha riaperto, ma solo il 73% dei bar e ristoranti. La metà degli esercizi stima perdite dei ricavi fra il 50 e il 70%. E il 28% teme di chiudere definitiva­mente. «Gli imprendito­ri hanno volontà di riaprire nonostante le difficoltà, ma c’è il rischio di una tempesta perfetta», afferma il presidente di Confcommer­cio, Carlo Sangalli. «Serve meno burocrazia e una accelerazi­one delle iniziative anticrisi».

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Il ministro dell’economia e del Tesoro Roberto Gualtieri
Al Tesoro Il ministro dell’economia e del Tesoro Roberto Gualtieri

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