Giallo sul summit col costruttore Nuovo caso per l’ex capo del Dap
Servizio di La7 su Basentini, direttore delle carceri dimessosi per i boss liberati
ROMA Prima la bufera sulle scarcerazioni dei boss che lo ha costretto alle dimissioni da capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria. Ora il giallo sull’incontro ravvicinato con un faccendiere e un costruttore poi finiti in manette. Non è l’arena è tornata a occuparsi dell’ex procuratore aggiunto di Potenza, Francesco Basentini. E nella puntata di ieri sera, che ha segnato il ritorno in tv di Luca Palamara, Massimo Giletti ha svelato un episodio che è stato al centro dell’attenzione della Procura di Potenza e sul quale lo stesso Basentini è stato ascoltato, come persona informata sui fatti, per cinque ore.
Documenti alla mano, il conduttore del programma di La7 ha ricostruito quell’episodio. È il febbraio 2019. Nel suo ufficio al Dap, Basentini riceve due persone. L’avvocato Raffaele De Bonis Cristalli che ancora non sa di essere pedinato per un’inchiesta che lo farà finire in arresto con l’accusa di aver consegnato una valigetta da 25 mila euro al segretario dell’ex governatore Marcello Pittella per sbloccare il pagamento dei lavori per lo «Schema idrico» del Basento. E Vito Matteo Barozzi, cui fa capo la Cobar, l’impresa che ha eseguito quei lavori, e ha già fatto parlare di sé per appalti finiti sulle cronache giudiziarie: la ricostruzionescandalo del teatro Petruzzelli ma, soprattutto, il «pizzo» pagato alla ’ndrangheta per l’allestimento del Museo dei Bronzi di Riace a Reggio Calabria. Una tangente ammessa
Al vertice Il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, 43 anni, con l’ex capo del Dap Francesco Basentini, 55 anni da Barozzi, ma solo dopo le rivelazioni di un pentito. Episodi che non avrebbero nuociuto all’aggiudicazione alla Cobar dell’appalto del ministero dei Beni culturali per il restauro del Colosseo e per il consolidamento della parte ipogea, finito anch’esso sotto i fari dell’anac.
Cosa ci facessero quei due nell’ufficio del capo del Dap se lo sono chiesti i pm di Potenza. E visto che Basentini aveva fatto partecipare all’incontro anche l’architetto Barletta che cura gli appalti del Dap, glielo avrebbero chiesto in quel lungo colloquio. Lui, secondo quanto riferito da Giletti,
avrebbe minimizzato, sostenendo che i lavori nelle carceri vengono affidati dal ministero delle Infrastrutture. «Però — sottolinea Giletti — dopo il decreto Semplificazione anche il Dap può bandire gare». Lo stesso De Bonis ammette: «Sono andato a trovare Basentini nel suo ufficio».
In più, nella perquisizione in casa dell’avvocato sarebbe stata ritrovato un appunto sul distacco di un agente penitenziario. Lo stesso che il procuratore di Arezzo Roberto Rossi aveva richiesto in distacco a Basentini, ricevendone un rifiuto.
«Fatti che abbiamo voluto raccontare — spiega Giletti — senza allusioni. Ma per capire se si è trattato di un incontro tra conoscenti o se c’è qualcosa di poco opportuno».
Nella puntata scossa anche dall’autodifesa di Palamara dopo le polemiche sulle sue chat si è ricordata anche quella in cui Basentini gli chiedeva: «Luca, ho saputo che oggi la Commissione proporrà Curcio ahimè. Non si riesce a fare proprio nulla per D’alessio?». «Purtroppo è così», la risposta di Palamara. E infatti Curcio ora indaga su quel giallo.
Su Corriere.it Lo scontro sulla giustizia, la riforma del Csm, le polemiche sulle correnti dell’anm e le intercettazioni
d Chiarisca se è stato un incontro tra amici o qualcosa di poco opportuno