Corriere della Sera

Schianto dopo il decollo, il dramma di due promesse del nuoto

Nettuno, esplode l’ultralegge­ro su cui volavano Fabio Lombini, argento nei 200 stile libero, e Gioele Rossetti

- (foto Proto) (Foto Proto) Rinaldo Frignani

Solo l’altro ieri Gioele Rossetti aveva postato su Facebook il video delle Frecce Tricolori che sorvolano Venezia. Un messaggio di speranza in tempi di coronaviru­s, ma anche un omaggio agli idoli dello studente di Scienze motorie all’università di Tor Vergata con una grande passione per il volo. Ogni settimana, dalla fine del lockdown, il 23enne lasciava la sua abitazione romana all’ex-fiera di Roma, su via Cristoforo Colombo, al volante della Lancia Y chiara per recarsi sull’aviosuperf­icie Le Grugnole a Nettuno e mettersi ai comandi del Tecnam P92 Echo Super del padre. A volte da solo, a volte in compagnia di qualche amico. Ieri mattina Gioele aveva invitato Fabio Lombini, 22 anni, di Castrocaro Terme (Forlì), promessa del nuoto azzurro, così come del resto lo era stato il pilota del piccolo velivolo, che era andato a prenderlo nella prima mattinata al Centro federale di Ostia.

«Non torno per pranzo», aveva annunciato Fabio. Doveva essere una domenica divertente, si è trasformat­a in tragedia: 20 secondi dopo il decollo, l’aereo ha perso quota e si è schiantato in un campo incolto a meno di un chilometro dalla pista. Poi ha preso fuoco per l’esplosione del motore. Il serbatoio pieno ha fatto il resto. Per Gioele e Fabio non c’è stato niente da fare. I carabinier­i della compagnia di Anzio, coordinati dalla Procura di Velletri, e gli ispettori dell’agenzia nazionale per la sicurezza del volo indagano per ricostruir­e cosa sia successo. Secondo alcuni testimoni il motore del Tecnam avrebbe perso colpi pochi istanti dopo il decollo. Quindi l’ipotesi è che la tragedia sia stata causata da un problema tecnico. Del velivolo non rimane molto da esaminare e non c’è scatola nera.

Una difficoltà in più, quest’ultima, per gli investigat­ori, come per chi indaga sull’altro incidente avvenuto a Roma una settimana fa: Daniele Papa, 22 anni, allievo pilota, morto annegato nell’aereo ammarato e poi affondato nel Tevere vicino a via Flaminia durante una lezione di volo. Ai comandi l’istruttore Giannandre­a Cito (30enne), ricoverato in ospedale. Qui la Procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo.

Sgomenti gli amici degli atleti morti a Nettuno, come anche il presidente della Federnuoto Paolo Barelli. «Conoscevo Gioele, è amico dei miei figli. Sapevo della sua passione per gli aerei, un pilota esperto, nonostante la giovane età — racconta —. Era tesserato per l’aurelia Nuoto e aveva preso parte ai campionati italiani. Fabio gareggiava per la In Sport dei Vigili del fuoco: da quattro giorni era arrivato a Roma per allenarsi al centro federale a contatto con grandi campioni, come Gregorio Paltrinier­i e Gabriele Detti. Lui aveva ambizioni — dice ancora —, soprattutt­o nei 200 stile libero, la sua specialità. Non vedeva l’ora di allenarsi con loro». Tre anni fa Lombini era stato argento ai Campionati assoluti invernali proprio nei 200 sl dietro Filippo Megli e davanti a Filippo Magnini, nazionale alle Universiad­i di Taipei e ai campionati europei in vasca corta di Copenaghen. «Ora — sospira Barelli — sognava la convocazio­ne ai Giochi olimpici».

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Fabio Lombini, 22 anni, era giunto secondo nei 200 metri stile libero ai campionati italiani invernali del 2017
Argento Fabio Lombini, 22 anni, era giunto secondo nei 200 metri stile libero ai campionati italiani invernali del 2017
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Gioele Rossetti, 23 anni, aveva un brevetto di pilota e condividev­a con l’amico la passione per il nuoto agonistico
Pilota Gioele Rossetti, 23 anni, aveva un brevetto di pilota e condividev­a con l’amico la passione per il nuoto agonistico

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