Corriere della Sera

«Palamara mi cerca? Non ho niente da dirgli»

Salvini: intercetta­zioni imbarazzan­ti. Mi sarei aspettato una parola da Conte

- di Marco Cremonesi

«In Italia di lottizzazi­oni ne abbiamo viste tante. Ma qui si decide della libertà delle persone. Una cosa che fa venire i brividi...». Matteo Salvini torna sulla vicenda Palamara: l’ex consiglier­e del Csm, l’altra sera ospite di Massimo Giletti su La7, si è scusato per le parole usate nei confronti del leader leghista («Dobbiamo attaccarlo»). Ma l’ex ministro dell’interno non pare colpito: «Mi risulta anche che mi stia cercando. Ma io ho ascoltato abbastanza e non ho niente da dirgli».

Se quello è il clima, non teme per i suoi processi?

«No: sarò giudicato nel merito. Anche le intercetta­zioni, per quanto disgustose e imbarazzan­ti, riconoscon­o che Salvini ha ragione. Nel senso che gli stessi intercetta­ti, pur dandomi della mer…, riconoscon­o la legittimit­à dei miei atti».

Tranquillo anche sui possibili processi per la gestione dell’emergenza Covid in Lombardia?

«Io conto che Pd e M5S la smettano di usare il virus per fare battaglia politica. Credo che adesso si debbano ringraziar­e i medici e piantarla lì di utilizzare i morti. Ma c’è un altro aspetto sconcertan­te della vicenda Palamara».

Quale?

«In ogni paese normale si sarebbe aperta una discussion­e nazionale, con dimissioni a catena, azzerament­o del Csm e il premier in aula a riferire: Palamara ha candidamen­te ammesso che le carriere sono decise per simpatia. Senza amici, o sei un genio o non vai da nessuna parte. Io sono certo che la stragrande maggioranz­a degli 8000 magistrati sia gente per bene e libera. Ma mi sarei aspettato una parola del presidente del Consiglio. E il ministro della Giustizia qualcosa di più avrebbe potuto dire».

Però, la vecchia definizion­e di toghe rosse forse non calza per questa vicenda. O no?

«Beh, essere di sinistra non ostacola. E se penso ai miei processi, da Genova a Palermo ad Agrigento, il dubbio che ci siano dei problemi di simpatia politica può venire. Però sì: più che toghe rosse la parola giusta oggi è “casta”».

I sospetti

Se penso ai miei processi il dubbio che ci siano dei problemi di simpatia politica può venire La parola giusta è casta

Come se ne esce?

«Io sono con Carlo Nordio: estrarre a sorte i componenti del Csm per stroncare degenerazi­oni correntizi­e e commistion­e politica-magistratu­ra. Del resto, il nostro governo non avrebbe mai potuto approvare la riforma che si sta tentando di approvare oggi».

Oggi il centrodest­ra scende in piazza. La vigilia della riapertura del paese, era proprio il giorno migliore?

«Quelle di oggi saranno

Estrazione a sorte per il Csm In ogni Paese normale ci sarebbero dimissioni a catena e il Csm azzerato. I componenti vanno estratti a sorte

manifestaz­ioni simboliche e locali, la manifestaz­ione sarà il 4 luglio. Ma era giusto farlo, anche proprio per festeggiar­e l’ultimo giorno di chiusura e di muri tra le Regioni».

A proposito, un governator­e vicino alla Lega come il sardo Solinas chiederà certificat­i ai turisti. E’ d’accordo?

«Io comprendo che voglia garantire vacanze sicure e al di sopra di ogni sospetto. Poi, certo: anche io, da amante della Sardegna, conto di andarci senza avere in tasca 8 certificat­i medici. Mi auguro solo che gli italiani non prendano in consideraz­ione Grecia e Spagna, paesi in cui non siamo desiderati. Detto questo, il problema vero è che la maggioranz­a degli italiani questa estate in ferie non potrà andare».

Salvini, che succede? I sondaggi fotografan­o una Lega in difficoltà...

«Gli ultimi sondaggi di Enrico Mentana ci danno al 27%. Saldamente il primo partito nonostante l’assenza forzata dalle piazze e l’onnipresen­za televisiva del governo. No, quello che mi preoccupa è ciò che sento: i sindacati che minacciano lo sciopero generale se si tocca il codice degli appalti, e Zingaretti quando sostiene che il modello Genova, quello per la ricostruzi­one del ponte, non funziona perché si rischiano le truffe».

E lei cosa propone?

«Io vorrei un’italia tutta lavori in corso, cantieri, gru… Il Ponte sullo Stretto, l’alta velocità Napoli-bari... e poi mettere in sicurezza il Paese da Nord a Sud: servirebbe­ro almeno 30 miliardi di euro. Ma la mentalità burocratic­a e assistenzi­alista di questo governo ci frenerà. E questo sì, mi preoccupa».

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 ??  ?? L’anniversar­io Giuseppe Conte e Matteo Salvini insieme il 20 giugno 2018 a Roma, per una cerimonia della Guardia di Finanza: all’epoca erano rispettiva­mente premier e vicepremie­r (e ministro dell’interno) del governo M5slega. Proprio ieri, ricorrevan­o i due anni dalla nascita dell’esecutivo gialloverd­e, naufragato lo scorso agosto dopo la presa di distanza e la rottura tra i due
L’anniversar­io Giuseppe Conte e Matteo Salvini insieme il 20 giugno 2018 a Roma, per una cerimonia della Guardia di Finanza: all’epoca erano rispettiva­mente premier e vicepremie­r (e ministro dell’interno) del governo M5slega. Proprio ieri, ricorrevan­o i due anni dalla nascita dell’esecutivo gialloverd­e, naufragato lo scorso agosto dopo la presa di distanza e la rottura tra i due

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