Deciso il calendario: si parte con Toro-parma
In pratica si gioca quasi tutti i giorni Juventus-lazio match scudetto il 20 luglio Stadi chiusi, ma si sognano gli spettatori
Trent’anni dopo le Notti Magiche, il calcio italiano prova a rivedere le stelle tra il 12 giugno (prima semifinale di Coppa Italia, forse Juventus-milan, forse Napoli-inter) e il 2 agosto, data della fine del campionato «s.q.», salvo quarantena. Che l’incertezza sia ancora la cifra stilistica della ripresa lo testimonia non solo la scaletta della Coppa nazionale, ma anche la dicitura che anticipa il nuovo calendario della serie A, pubblicato nel tardo pomeriggio di ieri fino alla quartultima giornata: «Documento subordinato all’intervento normativo del governo che autorizzi la ripresa delle competizioni sportive».
Formalismi, per l’inizio del torneo che scatta il 20 giugno con i primi due dei quattro recuperi da giocare. Ma formalismi necessari per la Coppa, dato che il Dpcm attualmente in vigore vieta le manifestazioni sportive fino al 14 giugno. Servirà una nuova delibera per dare il via ufficiale alla stagione prima di quella data, ma nel frattempo l’incertezza su quale delle due semifinali vada giocata prima è ancora totale: l’inter, nel caso raggiungesse la finale del 17 giugno, sarebbe l’unica squadra sempre impegnata (ha anche il recupero con la Samp) quindi vorrebbe giocare il 12, ma serve l’ok delle altre tre squadre. Nell’assemblea di Lega del 5 si dovrà prendere una decisione, in attesa del via libera del governo.
Nelle prime 94 partite ci saranno appena 8 sfide alle 17.15 (in Spagna si gioca anche alle 13), tra cui spiccano Milanroma (28 giugno) e il derby Juventus-torino (4 luglio). Proprio a Torino il 20 giugno, ma in casa dei granata nella sfida con il Parma, inizierà il tour de force. Come ogni maratona che si rispetti, anche questa inizia tra dubbi profondi — sulla quarantena, il nodo dei nodi — e un’euforia prematura sul ritorno dei tifosi all’interno degli stadi.
Sulla questione di un eventuale contagio all’interno di una squadra, che la costringerebbe a uno stop di 14 giorni dell’attività di gruppo, si è espresso anche ieri il presidente della Figc, Gabriele Gravina a «Radio 24»: «La quarantena? Il calcio non ha mai chiesto sconti. Abbiamo chiesto al ministro Spadafora di valutare in base alla curva epidemica, una settimana prima del via con la Coppa Italia, una norma che crea molta ansia a tutto il movimento».
Solo una restrizione del periodo di isolamento al singolo contagiato può scacciare questa ansia. Ma evidentemente c’è ottimismo, dato che lo stesso Gravina auspica una riapertura degli stadi a luglio: «Me lo auguro di cuore. È prematuro parlarne oggi, ma è impensabile che in uno stadio da 40-60-80 mila spettatori non ci possa essere spazio per una percentuale minima di pubblico». Considerato che il big match scudetto Juve-lazio è alla quartultima giornata e che all’ultima ci sono sfide come Juve-roma, Atalanta-inter e Napoli-lazio la speranza
La calda estate della serie A Diffuso il calendario della ripresa La tendenza delle gare in notturna Il 20-21 giugno i recuperi
Date incerte sul via della Coppa Italia
verrà alimentata in proporzione alla decrescita dei contagi.
Per Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza «se ne può discutere, ma solo a contagio zero». Mentre Sandra Zampa, sottosegretaria allo stesso ministero sottolinea che «sulla riapertura degli stadi non c’è mai stata nessuna preclusione. In ogni caso, il tema per ora non è stato affrontato». Come dimostra la richiesta di diversi club di C di una nuova assemblea contro la decisione di riprendere a giocare e di farlo con playoff e playout, i problemi da risolvere prima di pensare al ritorno del pubblico pagante, sono diversi. E complessi.