Corriere della Sera

L’ultima mediazione con le Regioni E Conte prepara il suo appello

Il ministro Boccia: governator­i molto responsabi­li Domani il premier parlerà a famiglie e imprese I timori su treni e stazioni: il traffico tornerà intenso

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La data del 3 giugno segnerà il ritorno degli italiani a una «vita normale», per quanto possibile dopo i mesi drammatici della pandemia. Giuseppe Conte sta lavorando a un «messaggio molto forte» da lanciare domani al Paese e al mondo, per dire che il lockdown ha funzionato, che la battaglia contro il virus è (quasi) vinta e che i turisti possono venire sul nostro territorio in sicurezza. Anche sul fronte economico il premier prepara un «annuncio importante», che secondo Palazzo Chigi restituirà ottimismo alle famiglie e alle imprese.

Sul piano sanitario, oltre a esprimere soddisfazi­one per il migliorame­nto dei dati epidemiolo­gici anche in Lombardia, il capo del governo ribadirà che «non è un libera tutti». Bisogna continuare a rispettare la distanza di sicurezza, il divieto di assembrame­nto e l’uso della mascherina. «Si apre una nuova fase in cui, aumentando i rischi, è necessario tenere alta la guardia», avverte il segretario del Pd e presidente del Lazio, Nicola Zingaretti. La preoccupaz­ione riguarda i treni e le stazioni, più ancora degli aeroporti. Basta un numero: da domani sulla ferrovia Roma—milano circoleran­no 60 convogli al giorno. I controlli saranno rafforzati su tutte le tratte ad alta velocità.

Il ministro della Salute Roberto Speranza guarda con fiducia ai dati dell’epidemia, ma raccomanda di non allentare il rigore: «Più occasioni ci sono di contagio, più sono fondamenta­li le regole che abbiamo imparato in questi mesi». E il ministro Francesco Boccia, che ha mediato con i governator­i, si augura che le tensioni siano alle spalle: «Li ho trovati tutto molto responsabi­li, consapevol­i che inizia una fase nuova in cui dobbiamo imparare a convivere con il virus».

Ancora poche ore e gli italiani potranno riprenders­i la loro libertà di movimento, al di fuori della propria regione e al di là dei confini nazionali. Da domani l’italia riparte davvero e inizia la stagione turistica, che a causa del coronaviru­s si annuncia diversa da tutte le altre. Alcuni Stati hanno attuato restrizion­i per i cittadini italiani e qualche strascico polemico c’è anche sul territorio nazionale, dove alcuni presidenti di Regioni senza contagi avrebbero voluto limitare o impedire l’arrivo ai turisti del Nord, lombardi in primis. Alcuni governator­i volevano un nuovo Dpcm per fissare un quadro di regole nazionali, nel cui ambito le Regioni possano attuare ulteriori disposizio­ni. Ma Palazzo Chigi ha scelto di non scrivere altri decreti, perché quello del 16 maggio è già in vigore. E dunque non ci sarà bisogno di riunire le Regioni.

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