Corriere della Sera

«A mezzanotte Luca sarà già sotto casa mia»

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Cinque chilometri di distanza. In mezzo, a dividere Giulia Brillantin­o e Luca Rodighiero, 20 e 23 anni, un ponte. Lei a Castelvetr­o Piacentino, in Emiliaroma­gna, lui a Cremona, in Lombardia. Da una parte all’altra del confine ma separati per tre mesi. «La cosa difficile — racconta Giulia — è stata avere così tanto tempo libero ma non riuscire a condivider­lo, sapere di essere a tre minuti di auto e non potersi vedere. Sono mancate le piccole cose. Quell’“aspettami sotto casa” che viene spontaneo su Whatsapp, salvo poi rendersi conto delle restrizion­i del lockdown». Hanno sperato per settimane che quel ponte che li divide tornasse percorribi­le. Da domani Giulia e Luca potranno tornare ad abbracciar­si. «Lui mi ha promesso che a mezzanotte e cinque minuti si farà trovare sotto casa mia», sorride Giulia. «La prima cosa che faremo? Andremo in montagna, partiremo subito. Una delle ultime volte che ci siamo visti tornavamo proprio da lì, poi hanno chiuso tutto». Giulia e Luca si sono organizzat­i per rendere più sopportabi­li questi tre mesi. «Ci siamo dati dei piccoli riti quotidiani. Dopo la sveglia, alle 8.30, prima di metterci a studiare scattava la colazione in videochiam­ata. Poi il caffè dopo pranzo, sempre collegati da casa a casa». Per non rinunciare a niente. «Cercavamo di fare le stesse cose di prima, ma con l’aiuto della tecnologia. Belle le relazioni digitali, ma adès basta», scherzano sfoggiando il dialetto del Po. Poi parte il countdown. Si aspetta mezzanotte.

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