Corriere della Sera

Esami di maturità, mancano i commissari

L’ipotesi di affidare più classi ai presidenti In Lombardia è difficile trovare professori disponibil­i. Interviene il ministero

- Di Gianna Fregonara

L’allarme è arrivato fino al ministero che ieri mattina ha convocato i presidi e i sindacati per una riunione operativa: obiettivo la Maturità. A due settimane dall’inizio dei colloqui - unica prova rimasta dell’esame di Stato - mancano ancora i presidenti di commission­e e il timore che anche i commissari, nonostante siano i professori dei maturandi, all’ultimo possano dare forfait è diventata una vera e propria grana.

In Lombardia dove la situazione è più grave e la direttrice dell’ufficio scolastico regionale Augusta Celada ha chiesto che basti un presidente di commission­e per ogni scuola, bisogna riempire ancora 700 delle 1700 caselle. A Milano venerdì ne mancavano ancora 300 su 600, a Varese 70 e a Monza 65. Ma servono presidenti anche in Emilia Romagna, Veneto e Toscana: gli appelli ripetuti per trovare i 1200 presidenti mancanti (sono 13 mila in tutta Italia) sono andati a vuoto.

Per questo il ministero ora propone che, dove non si trovano, si accorpino le commission­i: da casa collegati in video, lo si saprà più o meno in diretta all’inizio dell’esame.

La legge che disciplina la maturità di quest’anno stabilisce infatti che in casi documentat­i di fragilità sia degli studenti che dei professori questi possono collegarsi a distanza per svolgere l’esame. Questa disposizio­ne è stata considerat­a come un’ipotesi residuale per tutelare eventuali situazioni di rischio: il timore ora tra i dirigenti e al ministero è che possa coinvolger­e fino a un prof su due in regioni come la Lombardia. Non solo perché c’è una parte dei docenti che ha lasciato la regione prima del lockdown e dovrebbe far ritorno per gli esami.

Il Comitato tecnico scientific­o, nel protocollo per la ripresa di settembre, ha fornito i dati sull’età media dei professori: nelle scuole superiori la metà (47.5 per cento) ha più di 55 anni, che è l’età di maggior rischio profession­ale secondo l’inail. Non a caso il governator­e della Campania Vincenzo De Luca ha lanciato la sua proposta: farà fare test e tamponi a 10 mila docenti prima della maturità.

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