Appalti in Vaticano, il Papa taglia le clientele
Napoli, altri due lavoratori sono illesi
NAPOLI Nel cantiere erano in quattro: un italiano, il capomastro, e tre ragazzi africani, pagati a giornata. Quando, a mezzogiorno, è crollato il terrapieno davanti al quale stavano alzando un inutile muro di contenimento, due sono morti: Ciro Petrucci, 61 anni, e uno degli operai, senza documenti addosso ma apparentemente sui vent’anni. Gli altri li hanno tirati fuori da sotto tonnellate di terreno: non avrebbero resistito ancora per molto, ma respiravano, e questo conta. Ora sono in ospedale, sono ragazzi forti, i medici contano di riuscire a salvarli.
Pianura è un quartiere alla periferia di Napoli, l’ultimo che si incontra lungo la vecchia strada che porta a Pozzuoli, via Montagna Spaccata. Non è un quartiere facile. È nato senza fogne, case e palazzi tirati su nell’abusivismo incontrastato degli anni Sessanta. L’italia ne sentì parlare nel 2007, ai tempi della prima grande emergenza rifiuti, quando da quelle parti scoppiò la rivolta contro la possibile riapertura della discarica, chiusa undici anni prima. Ma i napoletani l’associano soprattutto alla cementificazione selvaggia, e sanno che pure se è passato oltre mezzo secolo ancora si riesce a costruire senza licenza. Non i casermoni di otto piani, ma villette bifamiliari, in particolare nelle tante stradine secondarie di cui è piena la zona.
Come è una stradina secondaria via Archimede, teatro della sciagura, e come pare che fosse abusiva la costruzione, praticamente ultimata, dietro la quale Petrucci e i tre ragazzi africani stavano sistemando il muro di contenimento.
BÈ la verità, ma non è una novità. E a volerla dire tutta il cantiere della tragedia aveva anche un’altra anomalia: nessuno dei presenti era un vero operaio edile. Petrucci — 61 anni, una moglie malata, tre figli e altrettanti nipotini, l’ultimo nato otto giorni fa — lavorava all’asia, l’azienda per la raccolta dei rifiuti, e arrotondava facendo il muratore. asta con gli appalti ai protetti del monsignore, parenti o amici degli amici. Finisce un’epoca, in Vaticano, con il nuovo codice per gli appalti e i contratti divenuto esecutivo con un motu proprio di Papa Francesco. La nuova legge «Sulla trasparenza, controllo e concorrenza nelle procedure di aggiudicazione dei contratti pubblici», in 86 articoli, recepisce «le migliori regole e pratiche internazionali», dice il presidente del Tribunale vaticano, Giuseppe Pignatone. I tre ragazzi africani, poi, erano ancora più improvvisati. Funziona così: lungo la strada che porta a Pianura c’è una rotonda dove la mattina alle 7 si ritrovano decine di giovani immigrati. Ogni tanto passa un’auto o un furgoncino e ne carica qualcuno. Loro sono braccia a disposizione, fanno quel che serve. Edilizia, campagna, traslochi. Quello
Niente più assegnazioni autonome dei dicasteri. Il Papa lo scrive in modo netto: si tratta di risparmiare e «ridurre in modo notevole il pericolo di corruzione di quanti sono chiamati alla responsabilità di governo e di gestione degli enti della Santa Sede e della Città del Vaticano». Ci sarà un «Albo degli operatori economici» per «garantire parità di trattamento e possibilità di partecipazione». Sono inserite misure contro conflitto di interesse e accordi illeciti. (ggv) che capita. La paga, ovviamente è in nero, e le norme di sicurezza una opzione non prevista.
Però questo non vuol dire che la tragedia di ieri mattina sia stata provocata da chi ne è rimasto vittima. Sicuramente ci sono delle responsabilità anche da parte di chi ha commissionato i lavori, e su questo sta lavorando la Procura, che ha affidato le investigazioni ai carabinieri e ha aperto un fascicolo in attesa delle relazioni tecniche dei Vigili del fuoco e di eventuali altre perizie che potrebbero essere affidate successivamente. La dinamica è chiara: il terrapieno alle spalle della casa ha abbattuto il muro di contenimento e travolto i quattro operai, uccidendo quelli che in quel momento erano più vicini. Chi poteva evitarlo e come dovranno stabilirlo le indagini.