«No, siamo stati bravi Torneremo il 4 luglio, nessuno ci metta limiti»
La Russa (FDI): possibili contagi? Lo escludo
«Diciamo che è andata meglio a Milano, dove siamo organizzati diversamente...». Ignazio La Russa, vicepresidente del Senato e tra i fondatori di FDI, un po’ di autocritica la fa: «Via del Corso è stretta, che si potesse creare un certo assembramento poteva starci...».
Sbagliata la location?
«Beh, in una piazza sarebbe stato tutto più facile, il distanziamento si può fare, metti i segnaposto per le persone, eviti che tutti si ammassino. Come abbiamo fatto a Milano insomma, dove non c’è stato alcun problema. E poi si sa, noi siamo tre partiti diversi, diciamo che siamo coordinati meglio a Milano che qui a Roma».
Col senno di poi dunque...
«No no, col senno di poi dico meno male che siamo stati così bravi da invitare la gente a non venire: è la prima volta che mi capita di organizzare una manifestazione dicendo ai militanti di astenersi dal presentarsi. E siamo stati bravi pure ad indossare tutti, al 99,99% le mascherine».
Quello che non lo ha fatto era Salvini?
«Ma non lo so, in ogni caso escludo che in questa manifestazione si possa essere contagiato qualcuno. È vero che si devono rispettare le regole, e lo abbiamo fatto, ma è anche vero che eravamo all’aperto, che quasi tutti erano protetti, che il virus — come dicono tanti scienziati — sta diminuendo di intensità. Non esageriamo. Scherzo eh, ma se qualcuno può averlo preso è solo Salvini, non certo gli altri! Tra due giorni ce lo dirà (ride, ndr)».
Farete lo stesso la manifestazione del 4 luglio?
«Ma certo che la faremo, e anzi voglio essere molto chiaro: stavolta poteva esserci ancora qualche rischio e abbiamo contingentato i numeri. Ma il 4 luglio non si azzardino a metterci limiti: possono dirci che è ammessa massimo una persona per metro, se mai dovessero — ma non ne sono sicuro — esserci ancora obblighi di distanziamento. Ma dove organizzare e come lo decidiamo noi».
Sta dicendo che ha paura che vi vogliano impedire di manifestare?
«Non vorrei che qualcuno ci stia prendendo gusto a questa cosa dei divieti, e la voglia mandare avanti all’infinito.
Potevamo essere centinaia di migliaia il 2 giugno e abbiamo evitato. Ma a luglio faremo sentire forte la voce dell’opposizione. Che a loro piaccia o no, saremo tantissimi».
È la prima volta che mi capita di organizzare una manifestazione dicendo ai militanti di non venire
Le mobilitazioni
«Alla prossima saremo tantissimi: come e dove organizzare lo decideremo noi»