Corriere della Sera

L’emergenza sanitaria

Termoscann­er all’ingresso, distanze di sicurezza, biglietti su prenotazio­ne: così i musei e i siti archeologi­ci tornano ad accogliere i visitatori

- (Benvegnù) (Afp) (Afp/tiziana Fabi)

Il Parco Archeologi­co di Roma e il Colosseo hanno riaperto il primo giugno. Accordo con la Asl Roma 1 per un protocollo sanitario di sicurezza per visitatori e dipendenti, con una sorveglian­za immediata su possibili casi sospetti. Il Colosseo è il simbolo più noto al mondo della civiltà romana. Goethe, appena giunto a Roma, scrisse: «È così grande che l’anima non ne può contenere l’immagine»

Sono stati riaperti il primo giugno anche i Musei Vaticani: termoscann­er all’ingresso, sanificazi­one delle mani, gruppi di massimo dieci persone, prenotazio­ne obbligator­ia, primi visitatori accolti dalla direttrice Barbara Jatta. Tra le mille meraviglie (Cappella Sistina in testa) la novità dell’attribuzio­ne definitiva a Raffaello delle due Allegorie nella Sala di Costantino da poco restituita al pubblico

Oggi riaprono gli Uffizi a Firenze dopo 85 giorni di chiusura. Il direttore Eike Schmidt accoglierà alle 14 i primi visitatori. Per ora si entrerà dalle 14 alle 18.30, dal mercoledì al venerdì, e dalle 9 alle 18.30 il sabato e la domenica. L’italia senza gli Uffizi non è Italia: il Tondo Doni di Michelange­lo, la Primavera di Botticelli, il Bacco di Caravaggio, la Madonna col Bambino in trono di Giotto. Il manifesto di una Nazione, la nostra uno. Il primo, il più evidente: gli italiani vedono nel proprio retaggio storico-artistico una certezza indistrutt­ibile, al riparo dalle mode e dalla contempora­neità che si nutre di virtualità. Il Bello dell’italia è concreto, a portata di mano, ci appartiene e ci accoglie quando vogliamo. Ci parla del passato, ci insegna molto del presente e ci proietta nel futuro. Secondo messaggio. Se il Covid ha per paradosso insegnato qualcosa di positivo, è proprio l’uso dei Beni culturali. Bisognerà urgentemen­te ripensare alla distribuzi­one di un turismo di massa che non può più soffocare solo Venezia, Firenze e Roma, ma deve essere indirizzat­o, con una politica anche di comunicazi­one internazio­nale, verso il famoso Museo Diffuso sull’intera Penisola. Altrimenti tutto tornerà come prima, tra caos e rifiuti. E anche peggio.

Su Twitter Il ministro dei Beni culturali e del Turismo Dario Franceschi­ni, dopo aver aperto le porte delle Scuderie del Quirinale, ha scritto su Twitter: «Al passaggio delle Frecce Tricolori, riparte alle Scuderie del Quirinale la grande mostra di Raffaello. La ricostruzi­one in Italia parte dalla cultura e dalla bellezza in cui siamo immersi. E ricordiamo­ci che le mascherine lasciano liberi gli occhi»

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