Oltre 1.400 richieste C’è anche Cracco
Per ampliare basta l’autocertificazione
Birrerie e pizzerie, ristoranti e chioschi. Ma a chiedere di occupare con tavoli e sedie il marciapiede davanti alla bottega sono state anche macellerie, librerie e persino una farmacia. La corsa è iniziata una settimana fa. A Milano è stato creato un portale dedicato, con la promessa di una risposta certa entro 15 giorni dalla domanda. Risultato: una valanga di 1.400 richieste, 900 delle quali regolari e al vaglio degli uffici che nel frattempo hanno dato il via libera a un centinaio di licenze. Sedie e tavolini, ma anche sdraio: un locale del centro ha chiesto di sistemare i propri clienti come fossero sul bagnasciuga. Le zone più interessate sono ovviamente quelle della movida: i Navigli, corso Sempione, corso Como. Ma anche nelle aree pedonali si cerca più spazio. Così Cracco in Galleria ha chiesto (e ottenuto) di poter allargare di qualche metro il dehors e lo stesso va accadendo in altri salotti della città.
Nella Capitale la giunta M5S ha votato una delibera che consente ai titolari di bar e ristoranti di ampliare fino al 35 per cento l’occupazione di suolo pubblico nel perimetro della città storica per recuperare una parte dei coperti saltati a causa del distanziamento. Per ridurre i tempi si è adottata una procedura semplificata: un’autocertificazione accompagnata dal progetto di un tecnico. In attesa del nullaosta (al massimo entro 30 giorni) e dei controlli dei vigili, gli esercenti possono allestire i tavolini extra (la deroga è concessa fino al prossimo 31 dicembre). L’adesione però, al contrario delle previsioni, non è stata massiccia: il Comune ha infatti stabilito 33 prescrizioni «inderogabili» (dai 5 metri di distanza dai monumenti al divieto di collocare i dehors sulle strisce blu) che restringono il raggio d’azione. Si attende, nel frattempo, la modifica in aula del Regolamento del commercio e del Catalogo degli arredi.