La serie A decisa contro i playoff Federcalcio pronta al dietrofront
Cresce la tensione tra le grandi per le date delle semifinali della Coppa Italia
I playoff e i playout, spauracchio per la Lega di serie A, perdono forza, un po’ come il virus maledetto che sta accompagnando le nostre giornate. Il cosiddetto piano B rischia di sparire nel momento in cui il campionato dovesse ricominciare.
Non è ancora una certezza, ma un’ipotesi forte che sta prendendo piede sull’asse Roma-milano. Figc e Lega sul nuovo format hanno rischiato e rischiano di scontrarsi di brutto. Perché i presidenti, chi più e chi meno, sono tutti contrari all’idea di giocarsi l’obiettivo di una stagione attraverso un dentro o fuori, una specie di roulette russa che non trova estimatori in via Rosellini.
Così Gravina, a cui era venuta l’idea, ci sta ripensando. L’obiettivo è doppio: evitare tensioni in un momento ancora molto delicato e mantenere intatto l’asse con Dal Pino. Il presidente federale, inoltre, è convinto che i playoff, alla fine, potrebbero mettere in crisi i club sul campo. Così come sono stati pensati, si giocherebbero soltanto in caso di quarantena di una o più squadre che bloccherebbe il regolare svolgimento della stagione dal 20 giugno al 2 agosto. E di conseguenza slitterebbero inevitabilmente nel periodo in cui sono programmate le Coppe Europee. Non sarebbe facile gestire campionato e Champions per Juve, Atalanta e Napoli o l’europa League per Inter e Roma.
Gravina ha promesso e promosso una riflessione su un tema delicato e divisivo. Intanto però ha scritto a tutte le Leghe, anche alla Bea quella di Lega pro, per chiedere come vorrebbero l’eventuale format. La decisione federale è prevista nel prossimo Consiglio, che potrebbe essere convocato lunedì 8 giugno.
La serie A, invece, parlerà dei playoff e dei playout nell’assemblea convocata per venerdì alle ore 11 in video conferenza. Facile immaginare che chiederanno alla Federcalcio di abbandonare questa strada tortuosa per passare direttamente alla cristallizzazione della classifica. E qui entra in scena il famigerato algoritmo. La Federcalcio ha in testa il suo, che tiene conto della media punti in casa e fuori e della differenza reti. Ma anche in via Rosellini stanno studiando come determinarlo e potrebbero avanzare una proposta. Un’altra partita aperta. In ogni caso se il campionato non arriverà alla fine, lo scudetto non sarà assegnato.
I prossimi giorni saranno decisivi anche per il calendario della Coppa Italia, che ha acuito lo scontro tra Inter e Juventus, rivali sul campo, ma anche nelle stanze segrete dove si prendono le decisioni. I nerazzurri, attesi da tre ipotetiche sfide nell’arco di una settimana, hanno chiesto che la semifinale di ritorno con il Napoli fosse messa in calendario prima di Juventus-milan. Per il momento niente da fare. Per lo scambio servirebbe la benedizione di tutti i club. La Juve si è opposta. E così ha fatto il Milan. Ventiquattrore di riposo in più fanno comodo a chiunque. Il rifiuto è logico. Come l’amarezza dell’inter, preoccupata per l’avvio in salita. Inoltre, oggi è attesa la risposta del governo alla richiesta di anticipare di un giorno le partite: così Juventus-milan si potrebbe giocare la sera del 12 giugno e Napoli-inter quella del 13. Il ministro dello sport Spadafora ha detto si, è atteso adesso soltanto l’ok di Speranza della Salute. L’ottimismo, in questo caso, vola.