Corriere della Sera

Treu: Cassa integrazio­ne, sì al modello unico Meno sprechi e disparità

Il presidente Cnel: contratti, partire dalla produttivi­tà

- Di Dario Di Vico

«Penso che l’intera materia degli ammortizza­tori sociali abbia bisogno di una revisione. Abbiamo una strumentaz­ione che riesce nella difficile impresa di sommare sprechi e ingiustizi­e ed è abbastanza evidente che non possiamo permetterc­i né di buttar soldi né di alimentare ulteriori disuguagli­anze». Tiziano Treu, presidente del Cnel, sta seguendo con attenzione le vicende legate all’esplosione dell’utilizzo della Cassa integrazio­ne legata all’emergenza Covid e crede che sia arrivato il momento per mettere da parte le pigrizie e riformare il sistema delle tutele.

Il vice-presidente della Confindust­ria Stirpe ha proposto nei giorni di creare una Cassa integrazio­ne Covid che

 Ammortizza­tori Gli ammortizza­tori sociali andrebbero gestiti da un’agenzia ad hoc

entri in vigore dopo la fine del blocco dei licenziame­nti e duri per due anni. Che ne pensa?

«Sono d’accordo con lo spirito della proposta. La strada giusta è unificare tutto e far nascere una sola Cassa semplifica­ta che duri fino al termine dell’emergenza, differenzi­ando la scadenza a seconda dei settori. Riassorbir­emmo una pletora di procedure che generano ritardi e iniquità. Naturalmen­te una scelta di questo tipo deve essere accompagna­ta da un rafforzame­nto dei controlli»

Non prevede nessuna eccezione?

«Solo una. Possono esistere esigenze non legate al Covid ma ad eventi aziendali come fusioni o ristruttur­azione degli impianti che potrebbero essere coperti da una Cassa adatta a queste specifiche situazioni. Quelle che andrebbero superate sono le mille deroghe che in molti casi, da

Alitalia a Telecom fino a realtà minori in ambito regionale, hanno tenuto in vita rapporti aziendali ormai logorati. E ingessato il mercato del lavoro.

Come potrebbero essere introdotte queste novità?

«In sede di legge di bilancio. Nel frattempo però dovremmo valorizzar­e l’articolo 88 del Decreto Rilancio che prevede l’avvio di corsi di formazione per il personale in Cassa per utilizzare i tempi morti e creare le profession­alità del mercato del lavoro di domani».

Finora siamo rimasti sul lato sprechi e su quello delle disuguagli­anze?

«Penso che vada garantita ai lavoratori precari e stagionali una Cassa minima finanziata dalla fiscalità generale laddove i contributi versati non fossero sufficient­i. E’ una misura che va nella stessa direzione dei progetti che parlano di pensione di garanzia. Esiste già in molti Paesi e va costruita in maniera da non scoraggiar­e il pagamento dei contributi».

Se non sbaglio il vostro gruppo di lavoro vuole anche limitare i compiti dell’inps?

«Gli ammortizza­tori sociali sono altra cosa dalle pensioni e andrebbero gestiti da un’agenzia ad hoc con poteri gestionali. Chi paga e chi controlla deve essere la stessa mano per evitare abusi e sprechi e far osservare la condiziona­lità di accettare l’offerta di lavoro, cosa mai accaduta in Italia. E’ chiaro che su questa strada incontriam­o i poteri delle Regioni. Ma un mercato del lavoro vestito come Arlecchino non giova a nessuno, dovremmo convincerc­ene. E’ evidente che scelte di questo tipo hanno bisogno di un dibattito ampio e di strumenti legislativ­i ad hoc».

Accanto alla revisione della Cassa c’è un altro dossier che scotta: il rinnovo dei principali contratti di lavoro e il rischio di un conflitto verticale tra Confindust­ria e sindacati.

«Ne sono cosciente e preoccupat­o. Ho apprezzato che in questa tornata il contratto dei meccanici venga discusso al Cnel e quindi seguo con attenzione la partita. Per evitare la logica del muro contro muro partirei dal dato che ci ha fornito Ignazio Visco: l’aumento dell’1% di produttivi­tà genererebb­e un incremento dell’1,5% del Pil. Ecco partiamo da lì, da un recupero di efficienza e poi facciamo in modo che i suoi effetti si spalmino».

 Sono d’accordo con lo spirito della proposta avanzata da Confindust­ria

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Tiziano Treu, 80 anni, ex ministro del Welfare e attuale presidente del Cnel, Consiglio nazionale dell’economia e del Lavoro
Chi è Tiziano Treu, 80 anni, ex ministro del Welfare e attuale presidente del Cnel, Consiglio nazionale dell’economia e del Lavoro

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