Corriere della Sera

«Già pronti 127 miliardi»

- Di Enrico Marro

La viceminist­ra Laura Castelli: prima di chiedere il Mes ci sono 127 miliardi da usare. Il deficit? Altri 10 miliardi.

Il governo sarà costretto a chiedere al Parlamento una nuova autorizzaz­ione ad aumentare il deficit 2020. Per almeno una decina di miliardi di euro, oltre i 75 già approvati finora da Camera e Senato. Lo spiega la viceminist­ra dell’economia, Laura Castelli (5 Stelle): «Dobbiamo arrivare alla fine del 2020, emergono nuove necessità».

Quali?

«Probabilme­nte 3 miliardi per gli enti locali, che devono chiudere i bilanci a luglio facendo fronte al calo delle entrate. Il Movimento 5 Stelle farà di tutto per non mandare in dissesto i comuni. Poi dovremo intervenir­e ancora a sostegno del turismo, in particolar­e delle aziende più piccole, del commercio e dell’artigianat­o. Potrebbero essere necessarie nuove risorse per la cassa integrazio­ne. Inoltre, ho già parlato con la ministra dell’istruzione, Lucia Azzolina, e servono altre risorse per garantire la ripartenza della scuola».

Quanto serve in tutto?

«Stiamo verificand­o. L’ordine di grandezza realistico è di una decina di miliardi, ma adesso mi sembra prematuro fissarsi su una cifra. Deve però essere chiaro che, poiché la manovra di bilancio conterrà misure che entreranno in vigore il prossimo gennaio, noi intanto dobbiamo arrivare alla fine del 2020».

Intanto non si potrebbero usare i fondi Ue del Mes (36 miliardi per l’italia)?

«È un dibattito che va fatto in un altro momento, carte alla mano. Oggi (ieri per chi legge, ndr.) il governator­e della Banca d’italia, Ignazio Visco, ha detto che non si tratta della manna. Inoltre, prima di prendere questi che, non dimentichi­amolo, sarebbero dei prestiti, ci sono tantissime risorse che già abbiamo ma non riusciamo a spendere».

Qualche esempio?

«Cento miliardi che Anas e Rfi hanno già programmat­o e che si potrebbero usare nella rete stradale e ferroviari­a. Circa sedici miliardi di fondi sono fermi nei ministeri mentre altri 6,5 attendono di essere spesi nel settore idrico. E ho appena interpella­to l’inail sui 4,5 miliardi fermi dal 2013 e destinati all’edilizia sanitaria e scolastica. In tutto, circa 127 miliardi di euro da sbloccare. E la ricognizio­ne non è finita, sono sicurament­e di più».

Perché non si spendono?

«La politica non si deve nascondere dietro la burocrazia e deve abbatterla. È la sfida di questo secolo. E sarà al centro del decreto legge che faremo sulle semplifica­zioni e gli investimen­ti. Abbiamo un problema gigante che riguarda i tempi di autorizzaz­ione dei lavori. Per esempio, mi dicevano gli esperti, per fare un parco eolico ci vogliono 5 anni per il via libera mentre le direttive Ue imporrebbe­ro di adeguarsi in un anno, massimo due».

Prima ha parlato del calo delle entrate degli enti locali. Ma bisognerà intervenir­e anche rispetto al calo delle entrate centrali?

«È tutto collegato. Ma noi confidiamo nella ripartenza, grazie alle misure messe in campo. Sulle entrate ci sono segnali incoraggia­nti. Questa esperienza ci ha mostrato un’italia molto compatta. Dobbiamo dare atto a chi, potendolo fare, ha aiutato lo Stato pagando quello che doveva pagare, anche se poteva non farlo per via delle sospension­i».

Cosa si aspetta dagli Stati generali dell’economia?

«Sono un’occasione importante di confronto. Ed è significat­ivo che partecipi anche la presidente della commission­e Ue, Ursula von der Leyen. L’italia ha già indicato la strada ad altri Paesi durante la pandemia, può farlo anche per la ripartenza».

Intanto dovete sbrogliare la matassa di 8 mila emendament­i al decreto legge Rilancio.

«Ci sono 800 milioni per le modifiche. Non sono pochi e si possono selezionar­e quelle sulle quali c’è più consenso. Poi, per le atre necessità, si dovrà pensare appunto a nuove risorse in deficit e poi con la manovra di bilancio per il 2021».

Ci sono 8 milioni di lavoratori in cassa integrazio­ne anche perché le aziende sono pigre, come dice il presidente

dell’inps, Pasquale Tridico?

«No, penso piuttosto che si trovino in un situazione molto complessa, strette fra l’impossibil­ità di licenziare e le difficoltà nell’ottenere liquidità, che non sono di oggi».

Quanto si può andare avanti col blocco dei licenziame­nti?

«Non all’infinito. Dobbiamo trovare presto un bilanciame­nto tra il diritto al lavoro e quello dell’imprendito­re di riorganizz­are l’azienda».

I comuni

«Il governo chiederà al Parlamento di ampliare i margini di spesa, 3 miliardi ai comuni»

 ??  ?? Viceminist­ra al dicastero dell’economia Laura Castelli, 33 anni, M5S
Viceminist­ra al dicastero dell’economia Laura Castelli, 33 anni, M5S

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy