DELL’ESECUTIVO
condiviso» così forte da blindare il governo. «Stiamo mettendo su un piano, sarà un confronto di lavoro ma molto concreto — insiste —. Vogliamo arrivare con un quadro preciso agli Stati generali». E ancora, sapendo che Bruxelles ci guarda: «A livello europeo hanno molto apprezzato il fatto che ci siamo messi subito al lavoro per progetti che ci faranno correre». Investimenti pubblici e privati, green new deal, alta velocità al Sud, semplificazioni.
Pd e M5S chiedono un nuovo decreto in deficit entro luglio, per dieci miliardi almeno. E Conte non chiude: «Un nuovo scostamento di bilancio? Non è assolutamente da escludere. Siamo pronti a fare tutto quello che serve agli italiani, nei limiti di un quadro di finanza pubblica».
Come il Pd aveva chiesto il giorno dello scontro tra Conte e Dario Franceschini, gli Stati generali cambiano nome. Si chiameranno «Progettiamo il rilancio» e, causa gran rifiuto delle opposizioni, la giornata inaugurale dell’evento a Villa Pamphilj slitta a sabato. Si terrà a porte chiuse e sarà «dedicata al contesto internazionale». E lunedì, ha spiegato Conte, inizierà «il confronto con tutte le parti migliori del Paese». Ma il clima è rovente e il premier comincia a sentirlo sulla sua pelle. Quando è uscito da Palazzo Chigi per parlare con i giornalisti, voleva concedersi un caffè alla galleria Sordi, ma alcune persone lo hanno contestato. «Qui la crisi è forte», ha gridato un uomo. E un altro: «Con 300 euro al mese non si va avanti». Conte ha ascoltato paziente, poi ha rinunciato al caffè ed è rientrato a Palazzo Chigi.