Corriere della Sera

DELL’ESECUTIVO

- Monica Guerzoni

condiviso» così forte da blindare il governo. «Stiamo mettendo su un piano, sarà un confronto di lavoro ma molto concreto — insiste —. Vogliamo arrivare con un quadro preciso agli Stati generali». E ancora, sapendo che Bruxelles ci guarda: «A livello europeo hanno molto apprezzato il fatto che ci siamo messi subito al lavoro per progetti che ci faranno correre». Investimen­ti pubblici e privati, green new deal, alta velocità al Sud, semplifica­zioni.

Pd e M5S chiedono un nuovo decreto in deficit entro luglio, per dieci miliardi almeno. E Conte non chiude: «Un nuovo scostament­o di bilancio? Non è assolutame­nte da escludere. Siamo pronti a fare tutto quello che serve agli italiani, nei limiti di un quadro di finanza pubblica».

Come il Pd aveva chiesto il giorno dello scontro tra Conte e Dario Franceschi­ni, gli Stati generali cambiano nome. Si chiamerann­o «Progettiam­o il rilancio» e, causa gran rifiuto delle opposizion­i, la giornata inaugurale dell’evento a Villa Pamphilj slitta a sabato. Si terrà a porte chiuse e sarà «dedicata al contesto internazio­nale». E lunedì, ha spiegato Conte, inizierà «il confronto con tutte le parti migliori del Paese». Ma il clima è rovente e il premier comincia a sentirlo sulla sua pelle. Quando è uscito da Palazzo Chigi per parlare con i giornalist­i, voleva concedersi un caffè alla galleria Sordi, ma alcune persone lo hanno contestato. «Qui la crisi è forte», ha gridato un uomo. E un altro: «Con 300 euro al mese non si va avanti». Conte ha ascoltato paziente, poi ha rinunciato al caffè ed è rientrato a Palazzo Chigi.

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