Solo 202 nuovi casi. Metà in Lombardia
Contagi in calo, ieri il secondo dato più basso dall’inizio dell’epidemia. Altre 71 vittime, un focolaio a Roma
ROMA Torna a scendere il numero dei contagiati in un giorno. Sono 202 in più rispetto a martedì per una crescita del contagio dello 0,1%. Il giorno prima erano 283. È il secondo dato più basso dall’inizio dell’epidemia.
I deceduti sono 71, martedì ne erano stati registrati 79. Le persone malate di cui si ha certezza sono 31.710, con una diminuzione di 1.162 unità rispetto al giorno precedente. I ricoverati sono 4.320, ovvero 261 in meno, in terapia intensiva ci sono 249 persone, meno 14. Il numero complessivo dei dimessi e guariti sale a 169.939, con un incremento di 1.293 persone.
È in Lombardia la metà dei nuovi casi italiani — sono 99 — ma il dato è in forte diminuzione rispetto a martedì, quando erano 192. I deceduti in regione sono 32, raddoppiati rispetto ai 15 del giorno prima, probabilmente per una somma di registrazioni precedenti. I 99 nuovi casi sono stati trovati processando 9.305 tamponi, con un rapporto tra test effettuati e casi positivi che scende drasticamente: è dell’1,1%, il giorno precedente era quasi del 2 per cento.
In sette regioni, invece, non si sono registrati nuovi casi: Puglia, Trentino-alto Adige, Abruzzo, Sardegna, Valle d’aosta, Calabria e Basilicata.
I minori contagiati in Italia finora sono 4.564, pari all’1,9% dei casi totali. La maggior parte di loro ha dai 7 ai 17 anni. Lo ha detto Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato tecnico-scientifico, in audizione alla Camera. Gran parte di questi casi, ha spiegato, sono stati gestiti a domicilio, un centinaio sono stati i ricoveri e quattro, purtroppo, i decessi.
«In questi dati c’è una costante — commenta il ministro della Salute Roberto Speranza —. Sono i guariti che aumentano ogni giorno, la curva del contagio si riduce e in molte regioni siamo a zero o prossimi allo zero, diminuiscono anche i deceduti. I dati sono incoraggianti ma ci sono ancora molti focolai attivi. I focolai non vanno sottovalutati, l’epidemia non è conclusa».
A Roma nei giorni scorsi è scoppiato un focolaio, subito contenuto, al San Raffaele Pisana. E ieri 12 contagiati in più provengono da quel cluster, per un totale di 70 persone positive. Due casi si sono verificati anche al Policlinico Umberto I ma, dicono all’azienda ospedaliera, «sono legati al focolaio del San Raffaele».
Il caso di Roma fa dunque capire che ci aspetta una lunga fase di convivenza con il virus. Per questo occorre stare attenti. Ma nello stesso tempo, dice il ministro Speranza, «stiamo lavorando al prossimo Dpcm con il quale dovremmo decidere eventuali e ulteriori misure di allentamento». Per esempio attività ricreative, parchi tematici, centri termali, rifugi alpini, eventi fieristici.
E mentre riprendono gli spostamenti fra diversi Paesi europei, sono fermi quelli da e verso Stati non Ue. «I dati che arrivano dalle Americhe e dall’oriente segnano una crescita preoccupante del contagio. Non ci sono garanzie sufficienti per riaprire», conclude Speranza.