Arriva la Liga Siviglia-betis per introdurre il solito duello Barcellona-real
Dopo la Bundesliga tedesca riparte anche la Liga spagnola. Orario notturno, le 22 (diretta tv Dazn e Sky sul canale 209), e subito una partita di cartello: il derby tra Siviglia e Betis. La Liga conta di chiudere il campionato il 19 luglio, con una maratona di 110 partite in 39 giorni. L’interesse è assicurato dalla classifica, che mette in palio titolo, posti europei e retrocessioni. In vetta c’è il Barcellona (58 punti), ma con sole due lunghezze di vantaggio sul Real Madrid (56). Al terzo e quarto posto ci sono Siviglia (47) e la sorpresa Getafe (46), che è davanti alla Real Sociedad solo per differenza reti e all’atletico Madrid (45) per un solo punto. In corsa anche il Valencia a 42. In più c’è la finale di Coppa del Re, con il derby basco tra Athletic Bilbao e Real Sociedad che garantisce un posto diretto in Europa League. Sul fondo, per le tre retrocessioni, volata della disperazione tra Espanyol (20), Leganes (23), Maiorca (25), Celta Vigo (26), Eibar (27) e Valladolid (29).
Il protocollo per la ripartenza prevede partite a porte chiuse, stadio diviso in zone di sicurezza, accessi separati per giocatori, tecnici e persone autorizzate, obbligo di mascherine e guanti, panchine ampliate per permettere la distanza tra i calciatori, divise cambiate all’intervallo. Non ci saranno strette di mano a inizio partita ma, come ha rivelato Marca, nemmeno ammonizioni per eventuali abbracci dopo i gol. Per rendere meno triste il calcio senza spettatori le tribune saranno «virtualizzate» con l’immagine dei tifosi seduti in dimensioni reali. Virtuale anche l’audio, grazie a un accordo con EA Sports (leggi la serie Fifa su Playstation) che ha messo a disposizione la sua biblioteca di audio e rumori registrati negli stadi, adattata digitalmente in tempo reale.
La gestione della ripartenza è stata meno traumatica rispetto all’italia. Per esempio non ci sono state rotture con le pay-tv sul pagamento delle rate dei diritti. L’impatto del lockdown , in ogni caso, ci sarà. Il calcio in Spagna occupa 185 mila persone, vale l’1,37% del Pil e garantisce un gettito fiscale allo Stato di 4,1 miliardi di euro. I club della Liga perde