Corriere della Sera

Niente supplement­ari in Coppa Per la A si studia un 90° minuto in tv

- M. col. Carlos Passerini

Apoco più di 24 ore dalla ripartenza del calcio con la Coppa Italia, ancora manca il dpcm che modifica il decreto in vigore che vieta eventi sportivi fino al 14 giugno. Nemmeno un’ordinanza del ministro Speranza potrebbe garantire il via libera a Juventus-milan di domani sera alle 21 e di Napoli-inter, sabato alla stessa ora. Così la Lega, che attende il provvedime­nto dalla Presidenza del Consiglio per oggi, si è limitata a ufficializ­zare che in caso di parità dopo i tempi regolament­ari, le semifinali­ste tireranno i calci di rigore senza la fatica dei supplement­ari. Ieri intanto il ministro Spadafora ha incontrato i vertici di Sky in un colloquio definito «positivo e di massima collaboraz­ione». Dopo aver avviato dialoghi anche con Dazn oltreché con Rai e Mediaset, il ministro dello Sport punta a trasmetter­e una partita su Tv8, il canale in chiaro di Sky, e ad accorciare i tempi dell’embargo degli highlight su Rai e Mediaset, per una sorta di «90° minuto» in prima serata. Se sarà necessario Spadafora è pronto anche a modificare o sospendere la Legge Melandri. troppe incertezze che da mesi assediano il Milan. Le voci su Rangnick come nuovo allenatore, il destino del d.t. Maldini, i contratti dei molti giocatori in scadenza. Il più acceso, anche se forse specificar­lo non serve nemmeno, era Ibra. Il quale, con la schiettezz­a che gli appartiene, ha detto la sua: 1) non c’è un progetto; 2) se resta, è solo per passione; 3) il suo vecchio Milan era un’altra cosa.

La replica di Gazidis, assicurano i presenti, è stata però lucida e a tono. Prima di tutto ha assicurato che, come chiedono i giocatori, sarà più presente. Poi ha precisato che sull’allenatore nulla è stato deciso: Pioli si giocherà le sue chance in queste ultime 12 partite. Solo poi si valuterà. Il club vuole prima avere il quadro completo. Gazidis ha ribadito che tutti in questo mese e mezzo finale di stagione sono sotto esame. Incluso se stesso. Poi ha rimarcato con forza quali sono gli obiettivi della proprietà, vale a dire la valorizzaz­ione del club anche attraverso il progetto stadio. E ha quindi sottolinea­to l’importanza dell’immediato ritorno in Europa.

Insomma: è stato un faccia a faccia vero. Inevitabil­e, quanto necessario. Troppi gli enigmi sospesi, troppi quei tre mesi di voci e di indiscrezi­oni mai confermate. Chiaro, 45 minuti di confronto, per quanto onesto, non basteranno a risolvere i mille problemi che da anni condannano il Milan. A lasciare dubbi sono più che altro le tempistich­e: perché proprio ieri a 48 ore dalla semifinale di Coppa Italia con la Juve che per il Diavolo sa di ultima spiaggia?

Sotto esame

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