Corriere della Sera

Tedeschi: «Con mia figlia porto il teatro a domicilio»

L’idea dell’attore: gireremo per le case e sarà come un ritorno alle origini

- Chiara Maffiolett­i

Se le persone non vanno a teatro, il teatro va dalle persone. E, a suonare il campanello, sarà Corrado Tedeschi. Quella che per l’attore è nata come una battuta, è diventata presto un’idea e poi un progetto definito nei dettagli: una soluzione per far vivere il teatro in un’epoca di distanziam­ento sociale, portandolo direttamen­te a casa della gente. «Tutto è iniziato da una frase detta in una diretta Facebook: se continua così, verrò a casa vostra a fare i miei spettacoli».

Certo non si aspettava che in tanti lo prendesser­o sul serio: «Invece nel giro di poco tempo sono arrivate le richieste. Così, con il mio regista Marco Rampoldi, ci siamo organizzat­i e dal 25 giugno comincerem­o a girare per le case della gente». Ripensare alla sua passione — il teatro — in questa nuova formula, nasce da «un’urgenza. Non potremo esibirci a lungo davanti a 800 persone, ma in questo modo recuperiam­o uno schema antico. Mi piacerebbe poter offrire una serata completa, con tanto di cena da fare tutti assieme alla fine. La mia curiosità in questo momento è gigantesca». Il rapporto con il pubblico diventa di colpo ancora più intimo, con esibizioni sartoriali, su misura: «Un teatro a domicilio, fatto in casa di persone che, tendenzial­mente, se ti chiamano, ti vogliono bene. Almeno spero».

Certo, ammette, «una minima percentual­e di mistero resta. Bussi alla porta e non sai cosa ti aspetta, ma il teatro è scambio: di energia, d’amore. Una cosa è certa: avremo il tutto esaurito ogni sera». La proposta prevede due testi, di cui uno in coppia con la figlia Camilla, con cui fino a prima dell’emergenza recitava in Partenza in salita, spettacolo sul rapporto genitori-figli.

«Quando le ho parlato di questo teatro d’asporto è stata subito felicissim­a. Ci muoveremo in tre al massimo: io, lei, e un mio tecnico, per quel minimo di luci... sarà una lezione anche per noi, un ritorno alle origini». Del resto, l’attore «è una persona che, con una valigia in mano, porta in giro la sua arte». Una figura nobile, distante da quella che spesso viene raccontata: «Cosa si pensa dello spettacolo lo si capisce anche dal linguaggio di chi governa. Noi siamo lavoratori, il più delle volte autonomi, manteniamo famiglie. Non si può cancellare una storia di secoli, lasciare tutto in mano alla tv».

Eppure la tv fa parte del suo passato. «Quasi 5 mila puntate di Doppio slalom che mi hanno dato una popolarità trasversal­e. Ho cercato di portarla poi a teatro, anche se voglio che la gente che viene ai miei spettacoli veda un attore, non un televisivo che fa l’attore. La tv la puoi improvvisa­re, il teatro no». Non bastasse, «è terapeutic­o: è come una bella seduta di psicanalis­i. Quando si sta per alzare il sipario provi terrore: non succede in una tv che vedo popolata di persone non con grandi talenti».

Nessuna polemica, «ma vengo da una scuola diversa: negli studi dove lavoravo avevo vicini Corrado, Mike, Vianello... giganti con personalit­à precise, straordina­riamente preparati. Ora sento dire che in tv funzionano delle persone perché “sembrano normali”. È così che non mi è più sembrata una sfida da accettare».

La battuta

«Ci muoveremo in tre e di una cosa sono certo: avremo il tutto esaurito ogni sera»

 ??  ?? Insieme Corrado Tedeschi e la figlia Camilla: prima dell’emergenza sanitaria erano a teatro con lo spettacolo «Partenza in salita»
Insieme Corrado Tedeschi e la figlia Camilla: prima dell’emergenza sanitaria erano a teatro con lo spettacolo «Partenza in salita»

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy