«Adesso sei la mia schiava» Ex assessore arrestato
Milano, la denuncia di una compagna di liceo ora imprenditrice
I l giornalista ed ex assessore all’ambiente della giunta Moratti a Milano, Paolo Massari, 54 anni, l’altra notte è stato arrestato per violenza sessuale. Ad accusarlo una compagna di scuola che a lui si era rivolta per un aiuto. Imprenditrice in franchising, in difficoltà a causa della pandemia, la donna gli aveva chiesto un incontro. I due si sono prima visti in un bar, quindi hanno cenato insieme. «Andiamo un attimo a casa che lascio lo scooter», ha proposto lui. E lì, nel seminterrato, le botte e lo stupro. «Adesso sei la mia schiava... ti faccio male», le avrebbe urlato.
MILANO «Sei la mia schiava. E adesso ti faccio male».
Un seminterrato di cinquanta metri quadrati in via Nino Bixio, nella zona di Porta Venezia: cucinino/salotto, camera da letto, bagno. E un divano. Il divano della violenza sessuale, degli ordini, delle minacce, delle botte a mano aperta sul volto, sulla schiena, sulle braccia, sulle ginocchia. Il divano sul quale e attorno al quale la Scientifica ha isolato evidenti tracce di sangue.
Quaranta minuti nella serata di sabato. Alle 21 il proprietario dell’abitazione, il 54enne Paolo Massari, giornalista Mediaset ed ex assessore comunale, è entrato nella casa (dove vive dopo la separazione) insieme a una 56enne che come lui ha frequentato il liceo Parini e oggi è imprenditrice nel settore delle palestre in franchising.
Da ragazzi avevano avuto delle brevissime storie. Si erano persi di vista. È stata lei a rintracciarlo. Telefonate per chiedere aiuto nella difficile stagione della pandemia. Un uomo di conoscenze in più ambiti poteva essere utile per ripartire e affrontare la crisi del lavoro, provando a guardare all’orizzonte con minor angoscia. Massari aveva garantito una copertura giornalistica a favore della donna. Da lì, esplicitando un debito da saldare, l’aveva chiamata «basando le conversazioni su temi sessuali e sadomaso», proponendo incontri centrati unicamente su un unico argomento. La 56enne, che ha famiglia e abita ugualmente a Milano, aveva deciso di interrompere i contatti, intimorita. Massari s’era fatto vivo di nuovo, stavolta senza allusioni, per un invito a un aperitivo. Invito accettato. L’orario: le 20. Il luogo: il famoso bar Basso in viale Abruzzi.
Fuga in strada
Il Corriere ha incrociato fonti della Questura e della Procura, esaminato referti e verbali. Quella che segue è la ricostruzione stando alle carte e alla versione della donna, mentre il giornalista, agli agenti che l’hanno trasferito prima in Questura e nel carcere di San Vittore in piena notte, ha ripetuto che è stato un rapporto consenziente e che lei l’ha seguito volontariamente in via
Nino Bixio, da dove alle 21.40 è scappata. Si trascinava. Nuda. Aveva approfittato di un margine ridotto di spazio alla base della saracinesca del box di Massari, adiacente il seminterrato. Due ragazzi l’hanno vista e ascoltata. Sono arrivate le pattuglie. Sullo sfondo, c’era Massari. In piedi. Rilassato davanti casa. La donna, angosciata, sotto choc, in lacrime, avanzava fra passanti, automobilisti in cerca di un parcheggio e gente che andava e veniva per i locali.
La moglie e i figli
Dobbiamo prima tornare indietro di dieci anni. Il 2010. Sindaco Letizia Moratti, direttore generale del Comune l’attuale sindaco Beppe Sala. Massari è assessore all’ambiente. Lo è fino a quando presenta le dimissioni, in seguito a una cena con personale del consolato norvegese. A
Sabato sera Si erano incontrati per un aperitivo, era stata lei a contattarlo per chiedergli aiuto