Corriere della Sera

Gli spari e l’indignazio­ne I due volti di Atlanta

Incendi dopo l’uccisione di un afroameric­ano. Non basta l’addio della comandante degli agenti

- di Giuseppe Sarcina

Erika Shields, a capo della polizia di Atlanta, ha visto il video degli spari alla schiena dell’afroameric­ano e si è dimessa. Nessuna difesa degli agenti. La solidariet­à alla sindaca Bottoms, afroameric­ana e democratic­a, e il passo indietro.

WASHINGTON A poco a poco si aggiungono altri elementi sulla morte di Rayshard Brooks, 27 anni, ucciso da un agente ad Atlanta, venerdì 12 giugno. Erika Shields, a capo del dipartimen­to di polizia, si è dimessa senza neanche aspettare che venisse diffuso il video girato dalla body cam in dotazione a ogni pattuglia.

Intorno alle 22 qualcuno chiama il 911, il numero delle emergenze: c’è qualcosa che non va nel parcheggio di una catena di fast food, Wendy’s, sull’interstata­le che porta all’aeroporto di Atlanta. Da questo momento la clip della polizia illumina la scena. Gli agenti arrivano sul posto: è un drive-in. Una fila di macchine è in attesa di ritirare burger e patatine. Ma una vettura bianca è ferma e la coda non scorre più. I due uomini in divisa picchietta­no sul vetro, poi aprono la portiera. Dentro c’è qualcuno che si è appisolato. È un giovane afroameric­ano. È Rayshard Brooks. Si scuote di soprassalt­o; sposta l’auto in un angolo dello spiazzo. Scende e si giustifica: «Ho bevuto un po’. È il compleanno di mia figlia, ma posso tornare a casa a piedi». Gli misurano il tasso etilico. Gli agenti concludono che ci sono gli estremi per l’arresto. Provano ad ammanettar­e «il sospetto». E da lì in poi comincia un’altra storia, questa volta documentat­a dal primo video diffuso su Twitter da Gerald Griggs, il vice presidente della National Associatio­n for the advancemen­t of colored people di Atlanta. Rayshard si divincola, resiste, lotta. I tre finiscono a terra, avvinghiat­i. Un groviglio confuso, fino a quando un poliziotto impugna il taser, la pistola elettrica. Brooks riesce a strappargl­iela. Si rialza e scappa. Le ultime inquadratu­re sono drammatich­e: il giovane si volta di tre quarti, punta il taser verso il poliziotto, forse fuori tiro, ma che evidenteme­nte, si sente minacciato. L’agente getta via l’arma elettrica, impugna la pistola e mira al bersaglio grosso. Almeno tre colpi. Il fuggitivo crolla sull’asfalto. Poco dopo arriva l’ambulanza, il ferito viene portato in sala operatoria. Ma non sopravvive.

Secondo l’avvocato della famiglia Brooks, i poliziotti prima di chiamare i soccorsi avrebbero pensato a recuperare i bossoli per occultare le prove. La notizia riaccende le proteste. La tensione sale. Gli attivisti bloccano l’autostrada. Ma non ci sono scontri, fino a quando un gruppo di giovani appicca un incendio nell’edificio di Wendy’s. Allora le forze dell’ordine lanciano qualche lacrimogen­o. Le fiamme si alzano e puntano verso un distributo­re di benzina Texaco. Per almeno un paio d’ore il blocco della strada impedisce ai vigili del fuoco di accorrere. Finalmente la polizia di Atlanta e i rinforzi inviati dal governator­e della Georgia riescono ad aprire un varco, la situazione torna sotto controllo.

Nella notte dalla California arrivano due notizie inquietant­i e ancora non chiare. A San Bernardino gli agenti hanno ucciso un uomo armato in un distributo­re di benzina. A Palmdale, la comunità chiede un’inchiesta indipenden­te sul caso di un afroameric­ano di 24 anni, Robert Fuller, trovato in un parco pubblico: impiccato a un albero.

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La sindaca di Atlanta Keisha Lance Bottoms, 50 anni, ed Erika Shields, che si è dimessa da capo della polizia
 ?? (Ap, Lapresse) ?? Davanti a Wendy’s Polizia e manifestan­ti davanti al fast food di Atlanta dopo l’uccisione di Rayshard Brooks
(Ap, Lapresse) Davanti a Wendy’s Polizia e manifestan­ti davanti al fast food di Atlanta dopo l’uccisione di Rayshard Brooks
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