La triste storia di Codamozza che lotta per continuare a vivere
Già avvistata nel 2005, la balena priva di pinna è ricomparsa nel golfo di Catania. «È grave»
C odamozza è stata vista nei giorni scorsi nel golfo di Catania. È ancora viva, ma è sola, molto deperita, forse malata. E la pinna caudale, che una volta era solo un moncherino, ora l’ha persa del tutto. Continua comunque a navigare nel Mediterraneo. Ieri ha fatto rotta verso Nord, dirigendosi nel trafficato e pericoloso per i cetacei Stretto di Messina, scortata e monitorata dalla motovedetta CP852 della Guardia Costiera che ne ha evitato la collisione con le grandi imbarcazioni. A bordo c’era anche il biologo Carmelo Isgrò, fondatore del Muma-museo del mare di Milazzo.
Codamozza è una balenottera comune — Balaenoptera physalus — avvistata per la prima volta nel 2005 e così battezzata dai ricercatori dell’istituto Tethys, che studiano i cetacei nel Santuario Pelagos, area tra il mar Ligure, la Corsica e il Nord Tirreno dove balene e altri cetacei sono di casa. All’epoca aveva ancora un mozzicone di pinna caudale, ciò che restava dopo un incontro forse troppo «ravvicinato» con una nave. Ma nonostante questa gravissima menomazione, Codamozza è la prova che in natura la resa non è mai un’opzione, non è contemplata dall’evoluzione. È un esempio per tutti noi, in particolare in questi momenti difficili.
Dopo la prima segnalazione, l’esemplare è stato visto più volte in varie zone del Mediterraneo. Ultimamente nell’ottobre scorso era stato segnalato al largo di Spagna e Francia, poi anche in Grecia e in Siria. Ora è tornato in acque italiane tra la Calabria e la Sicilia, dove è stato visto e riconosciuto da Marecamp, Onlus operativa nel golfo di Catania per il monitoraggio e la conservazione dei cetacei.
Adesso però Codamozza ha perso anche la parte di pinna caudale che le era rimasta. Gli esperti dell’istituto Tethys ipotizzano una seconda collisione con un’imbarcazione, oppure si è imbattuta nelle «reti fantasma» abbandonate in mare, che ogni anno uccidono migliaia di tartarughe, pesci e cetacei. La balena è stata vista emaciata e con profonde incavature sui fianchi. È il segno che non riesce ad alimentarsi con lo zooplacton che cattura in profondità. Senza pinna caudale la balena tende a restare in superficie senza compiere le lunghe periodiche immersioni tipiche della sua specie. Nonostante
Taormina
Reggio Calabria ciò il cetaceo è riuscito a percorrere migliaia di chilometri nel Mediterraneo.
Considerando le sue condizioni, gli esperti non si fanno troppe illusioni sul futuro di Codamozza. «Raccomandiamo di non creare ulteriore stress all’animale avvicinandosi con barche, in caso di avvistamento avvertire la Guardia costiera», segnala Maddalena Jahoda, responsabile della comunicazione scientifica dell’istituto Tethys. Noi però continuiamo a fare il tifo per lei. E a incrociare le dita.
@Pvirtus
In mare
● Codamozza, esemplare di balenottera comune, è stata avvistata nei giorni scorsi nel Golfo di Catania e ieri nello Stretto di Messina: è ormai senza coda. In passato è stata avvistata in Spagna, Francia, Grecia e Siria
SICILIA