Corriere della Sera

L’italia torna nello Spazio. E porta in orbita 53 satelliti

Guyana francese, il razzo Vega in rampa di lancio. «Abbiamo preparato tutto nonostante il Covid»

- (Foto Arianespac­e/avio) Giovanni Caprara

L’italia riapre anche la sua via dello Spazio. Nella notte tra il 18 e il 19 giugno il razzo Vega di Avio tornerà a volare dalla base europea di Kourou nella Guyana francese uscendo dal lockdown che tutto ha bloccato a terra e in orbita. E Vega è il primo lancio Covidfree attentamen­te preparato in queste settimane cercando di emergere dalla forzata paralisi.

«Abbiamo portato i nostri tecnici e ingegneri con un aereo speciale accompagna­ti da un medico — racconta Giulio Ranzo, amministra­tore delegato della società di Colleferro costruttri­ce del vettore —, obbedendo con grande scrupolo alle misure di sicurezza e seguiti dagli specialist­i della Difesa e del ministero degli Esteri. Ma alla fine ci siamo riusciti superando difficoltà che ricordavan­o le prime attività condotte in Guyana».

Ora il Vega è sulla rampa di lancio pronto al suo sedicesimo balzo cosmico, superato lo stop dell’ultimo lancio tecnicamen­te risolto. La ripartenza segna una tappa importante nell’evoluzione del lanciatore italiano nato dalla strategia e dal sostegno dell’asi (l’agenzia spaziale italiana) e dell’esa (l’agenzia europea) ma ora unico sulla scena del trasporto in orbita. I satelliti, grazie all’evoluzione tecnologic­a, sono sempre più piccoli e quindi un vettore come il Vega che porta intorno alla Terra un carico di 1.500 chilogramm­i meglio si adatta alle necessità più diverse.

Ne è testimone proprio l’imminente lancio, il primo del genere in Europa, che nell’ogiva del razzo trasporta il numero record di 53 satelliti

Da sinistra, il razzo Vega sulla rampa di lancio; un rendering del lanciatore durante l’ultima fase del volo con i 53 satelliti; i tecnici in Guyana mentre preparano i satelliti sul vettore di 21 clienti diversi di 13 nazioni: dagli Usa a Israele, ad altri Paesi europei. Sono satelliti per l’osservazio­ne della Terra, per le telecomuni­cazioni, per l’educazione preparati da società private, università e centri di ricerca. E ciò è possibile grazie a un distributo­re di satelliti studiato sempre in Avio e realizzato dalla Sab Aerospace ceca, in grado di ospitare carichi di diversa taglia e peso. «Il volo che ci apprestiam­o a fare, se tutto andrà come pensiamo — nota Ranzo —

La missione

Il vettore costruito da Avio trasporter­à tecnologie di 21 clienti di 13 nazioni diverse

offrirà una nuova capacità all’europa, quella di portare tanti piccoli satelliti non alla rinfusa ma con un sistema intelligen­te concepito per accomodare oggetti diversi e rilasciarl­i in orbita in posti differenti secondo le necessità del lavoro che devono compiere».

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Il vettore
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