Prof delle superiori in classe per definire la prova: docenti in aula o a distanza, il nodo dei presidenti
vanno dalla gestione degli spazi, alle procedure d’igiene individuali sino all’uso delle mascherine per docenti, studenti e operatori
● Gli studenti e i professori dovranno autocertificare, prima di accedere, di non avere più di 37,5°C di temperatura, di non essere stati in contatto con soggetti in quarantena o in isolamento domiciliare. Gli studenti disabili e i docenti «fragili», per la definizione dell’inail, possono essere esonerati dall’esame in presenza. In aula va mantenuta la distanza di due metri e, dopo ogni esame, la postazione dello studente deve essere sanificata
● Non ci saranno prove scritte ma solo il colloquio, che è stato «rinforzato»: potrà durare fino a un’ora. Si partirà dalla discussione di un elaborato che i candidati hanno spedito via mail sulla base di una traccia già concordata con il docente della materia di indirizzo. La commissione esaminatrice sarà composta da sei membri interni, più il presidente esterno
Oggi le scuole riaprono le porte: solo quelle superiori, ma è la prima volta dall’inizio di marzo che nelle sedi di licei e istituti tecnici si terrà una riunione di professori. Si ritroveranno i presidenti delle 12.900 commissioni per la Maturità e i commissari, che sono sei professori per ciascuna delle classi che sosterranno l’esame da mercoledì.
Entro questa sera i 500 mila studenti che nelle prossime tre settimane si alterneranno in aula sapranno il giorno e l’orario di convocazione a scuola, perché tra le varie incombenze di questa mattina c’è l’estrazione della lettera con cui cominciare: cinque studenti al massimo ogni giorno, con mascherina — da togliere solo una volta seduti in postazione per sostenere l’esame — e autocertificazione da consegnare all’ingresso.
Ma oggi sarà anche il giorno in cui si capirà come sarà questo esame così diverso dal solito e piegato alle esigenze della sicurezza sanitaria. Il primo passaggio riguarda proprio le commissioni: quanti presidenti presenteranno la giustificazione medica? Ogni anno, alla vigilia dell’esame, gli uffici scolastici regionali
Prima tutti a casa, poi tutti in presenza. Le simulazioni quando sembrava che tema e seconda prova restassero e alla fine gli esercizi davanti allo specchio per puntare tutto sul maxi-orale: quel che resta della Maturità di un anno quasi surreale.
Due giorni fa è scaduto il termine per inviare l’elaborato che aprirà il colloquio. Elisa Cavigioli, dell’istituto tecnico economico «Enrico Tosi» di Busto Arsizio, il suo l’ha inviato giusto in tempo: un lavoro sui canali di distribuzione del marketing che riassume i cinque anni. Si punta tutto su quello. «L’elaborato basta studiarlo il problema è il resto: ti possono chiedere tutto e niente sconti, perché il programma anche se a distanza l’abbiamo finito. Non ci hanno risparmiato nulla», precisa Elisa a scanso di equivoci, anche per rispondere a chi dice che quest’anno sarà tutto più facile.
È un sorteggio che avverrà oggi nelle scuole a decidere chi partirà con la prova questo mercoledì. Nell’incertezza «si studia giorno e notte, perché non puoi sapere se toccherà a te rompere il ghiaccio», spiega Flavia Mascarucci dal liceo classico «Kant» di Roma, che già guarda al futuro: «Niente viaggio di Maturità, ma ho detto ai miei compagni che dopo gli esami organizzeremo una bella cena di classe. Invitiamo anche i prof: ci hanno tolto gli ultimi tre mesi, almeno che l’anno finisca bene…».
Erika Langella, con in mano il suo elaborato di fisica sui condensatori che porterà al liceo «Pascal» di Pompei, spera devono sostituire in media il 5% dei presidenti. Le regioni più a rischio come la Lombardia, dove è stato necessario precettare anche presidi delle medie e insegnanti giovani, hanno pronte liste da cui attingere in caso di defezioni. Ci sono scuole in cui ci si aspetta che i commissari possano presentare la richiesta di poter svolgere l’esame a distanza: sarà il presidente a decidere dopo aver consultato il medico competente. Al liceo Cavour di Roma, ha deciso la preside Antonella Correa: «Ho inviato le richieste di tre professori all’inail, ma non ho ancora ricevuto risposta. E dunque ho autorizzato io i colleghi a collegarsi da casa». Gli studenti di due delle cinque commissioni del liceo avranno così davanti due computer: uno per il colloquio e l’altro dove vedranno i prof che sono a casa. «Fortunatamente abbiamo una buona infrastruttura, ma il lavoro si rallenterà: i prof devono essere collegati per tutte le sei ore al giorno in cui si svolgeranno i colloqui e se cade la linea ci si ferma».
«Dobbiamo sapere che con le misure preparate dalla Protezione civile il rischio si riduce ma non si azzera», spiega Roberta Fantinato, preside e presidente di commissione a Bologna. Non a caso il governatore della Campania Vincenzo De Luca ha offerto ai professori della sua regione lo screening di massa con tamponi: lo ha fatto il 60% dei commissari, e nessuno è risultato positivo. Nelle altre scuole ci sono i protocolli della Protezione civile e i presidi possono chiedere l’intervento della Croce rossa: in questi giorni sono arrivate mascherine per i prof e disinfettanti.
Entro sabato scorso, nelle mail delle scuole, sono arrivati anche gli elaborati dei ragazzi che costituiranno la prima parte dell’esame. Una maturità che per nove studenti su dieci rischia di essere l’esame del Covid, insomma un esame che potrebbe essere valutato meno di quello tradizionale. «In questo orale c’è invece troppa roba — contesta il linguista Luca Serianni, che aveva collaborato all’ultima riforma due anni fa — così non sarà possibile fare un esame sufficientemente sereno».