Corriere della Sera

Prof delle superiori in classe per definire la prova: docenti in aula o a distanza, il nodo dei presidenti

- (in alto la ministra Lucia Azzolina) che Gianna Fregonara

vanno dalla gestione degli spazi, alle procedure d’igiene individual­i sino all’uso delle mascherine per docenti, studenti e operatori

● Gli studenti e i professori dovranno autocertif­icare, prima di accedere, di non avere più di 37,5°C di temperatur­a, di non essere stati in contatto con soggetti in quarantena o in isolamento domiciliar­e. Gli studenti disabili e i docenti «fragili», per la definizion­e dell’inail, possono essere esonerati dall’esame in presenza. In aula va mantenuta la distanza di due metri e, dopo ogni esame, la postazione dello studente deve essere sanificata

● Non ci saranno prove scritte ma solo il colloquio, che è stato «rinforzato»: potrà durare fino a un’ora. Si partirà dalla discussion­e di un elaborato che i candidati hanno spedito via mail sulla base di una traccia già concordata con il docente della materia di indirizzo. La commission­e esaminatri­ce sarà composta da sei membri interni, più il presidente esterno

Oggi le scuole riaprono le porte: solo quelle superiori, ma è la prima volta dall’inizio di marzo che nelle sedi di licei e istituti tecnici si terrà una riunione di professori. Si ritroveran­no i presidenti delle 12.900 commission­i per la Maturità e i commissari, che sono sei professori per ciascuna delle classi che sosterrann­o l’esame da mercoledì.

Entro questa sera i 500 mila studenti che nelle prossime tre settimane si alterneran­no in aula sapranno il giorno e l’orario di convocazio­ne a scuola, perché tra le varie incombenze di questa mattina c’è l’estrazione della lettera con cui cominciare: cinque studenti al massimo ogni giorno, con mascherina — da togliere solo una volta seduti in postazione per sostenere l’esame — e autocertif­icazione da consegnare all’ingresso.

Ma oggi sarà anche il giorno in cui si capirà come sarà questo esame così diverso dal solito e piegato alle esigenze della sicurezza sanitaria. Il primo passaggio riguarda proprio le commission­i: quanti presidenti presentera­nno la giustifica­zione medica? Ogni anno, alla vigilia dell’esame, gli uffici scolastici regionali

Prima tutti a casa, poi tutti in presenza. Le simulazion­i quando sembrava che tema e seconda prova restassero e alla fine gli esercizi davanti allo specchio per puntare tutto sul maxi-orale: quel che resta della Maturità di un anno quasi surreale.

Due giorni fa è scaduto il termine per inviare l’elaborato che aprirà il colloquio. Elisa Cavigioli, dell’istituto tecnico economico «Enrico Tosi» di Busto Arsizio, il suo l’ha inviato giusto in tempo: un lavoro sui canali di distribuzi­one del marketing che riassume i cinque anni. Si punta tutto su quello. «L’elaborato basta studiarlo il problema è il resto: ti possono chiedere tutto e niente sconti, perché il programma anche se a distanza l’abbiamo finito. Non ci hanno risparmiat­o nulla», precisa Elisa a scanso di equivoci, anche per rispondere a chi dice che quest’anno sarà tutto più facile.

È un sorteggio che avverrà oggi nelle scuole a decidere chi partirà con la prova questo mercoledì. Nell’incertezza «si studia giorno e notte, perché non puoi sapere se toccherà a te rompere il ghiaccio», spiega Flavia Mascarucci dal liceo classico «Kant» di Roma, che già guarda al futuro: «Niente viaggio di Maturità, ma ho detto ai miei compagni che dopo gli esami organizzer­emo una bella cena di classe. Invitiamo anche i prof: ci hanno tolto gli ultimi tre mesi, almeno che l’anno finisca bene…».

Erika Langella, con in mano il suo elaborato di fisica sui condensato­ri che porterà al liceo «Pascal» di Pompei, spera devono sostituire in media il 5% dei presidenti. Le regioni più a rischio come la Lombardia, dove è stato necessario precettare anche presidi delle medie e insegnanti giovani, hanno pronte liste da cui attingere in caso di defezioni. Ci sono scuole in cui ci si aspetta che i commissari possano presentare la richiesta di poter svolgere l’esame a distanza: sarà il presidente a decidere dopo aver consultato il medico competente. Al liceo Cavour di Roma, ha deciso la preside Antonella Correa: «Ho inviato le richieste di tre professori all’inail, ma non ho ancora ricevuto risposta. E dunque ho autorizzat­o io i colleghi a collegarsi da casa». Gli studenti di due delle cinque commission­i del liceo avranno così davanti due computer: uno per il colloquio e l’altro dove vedranno i prof che sono a casa. «Fortunatam­ente abbiamo una buona infrastrut­tura, ma il lavoro si rallenterà: i prof devono essere collegati per tutte le sei ore al giorno in cui si svolgerann­o i colloqui e se cade la linea ci si ferma».

«Dobbiamo sapere che con le misure preparate dalla Protezione civile il rischio si riduce ma non si azzera», spiega Roberta Fantinato, preside e presidente di commission­e a Bologna. Non a caso il governator­e della Campania Vincenzo De Luca ha offerto ai professori della sua regione lo screening di massa con tamponi: lo ha fatto il 60% dei commissari, e nessuno è risultato positivo. Nelle altre scuole ci sono i protocolli della Protezione civile e i presidi possono chiedere l’intervento della Croce rossa: in questi giorni sono arrivate mascherine per i prof e disinfetta­nti.

Entro sabato scorso, nelle mail delle scuole, sono arrivati anche gli elaborati dei ragazzi che costituira­nno la prima parte dell’esame. Una maturità che per nove studenti su dieci rischia di essere l’esame del Covid, insomma un esame che potrebbe essere valutato meno di quello tradiziona­le. «In questo orale c’è invece troppa roba — contesta il linguista Luca Serianni, che aveva collaborat­o all’ultima riforma due anni fa — così non sarà possibile fare un esame sufficient­emente sereno».

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Erika Langella
Pompei Erika Langella
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Ginevra Saba
Cagliari Ginevra Saba
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La felicità degli studenti della quinta liceo del Classico «Cagnazzi» di Altamura, in provincia di Bari, dopo l’ultimo giorno di scuola insieme
In gruppo La felicità degli studenti della quinta liceo del Classico «Cagnazzi» di Altamura, in provincia di Bari, dopo l’ultimo giorno di scuola insieme
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Roma Simone Palumbo

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