Corriere della Sera

«Tavolo serio sul da farsi I rifiuti nuovo petrolio grazie ai distretti circolari»

Di Amato (Maire Tecnimont): il governo è attento

- di Paola Pica

«Siamo pronti come ci è stato chiesto dal governo ad avviare, sin da questa settimana, tutti gli approfondi­menti tecnici sui Distretti circolari e sulla spinta all’economia che arriva dalla nuova chimica, dalla transizion­e energetica, e dall’esportazio­ne di competenze e tecnologia». Fabrizio Di Amato, partito a 19 anni con grandi sogni e tre dipendenti, si è seduto ieri, 38 anni dopo, al tavolo del governo da numero uno della multinazio­nale italiana Maire Tecnimont, leader mondiale nella trasformaz­ione delle risorse naturali.

Ha suscitato curiosità la sua storia personale?

«Credo di sì e l’ho raccontata. La mia storia è attraversa­ta da tante vicende industrial­i italiane. Ma volevo prima di tutto trasmetter­e quali risultati porta l’impegno per la “messa a terra” delle idee».

E quante idee ha portato?

«Solo due. Chiare, concrete. Inutile andare con l’elenco delle lamentele. Ho spesso criticato l’assenza delle imprese dal cantiere delle proposte. Beh, questa volta l’opportunit­à l’abbiamo avuta: non andava sprecata».

Il premier Conte ha citato i vostri distretti circolari.

«Tema che mi appassiona molto. Abbiamo dato la nostra disponibil­ità a replicare nei siti di raffinazio­ne, petrolchim­ici e siderurgic­i il nostro modello green di distretto».

Di cosa si tratta?

«Di un’innovazion­e rilevante: produciamo idrogeno, metanolo partendo non da fonti fossili ma da frazioni di rifiuti plastici. Negli stessi siti industrial­i, territori e comunità, soffocati dagli scarti».

Rifiuti dei rifiuti?

«I rifiuti sono il nuovo petrolio, smaltirli costa moltissimo. Noi ne facciamo nuovi prodotti e materie prime per l’industria. Senza emissioni».

Siete già operativi?

«A Brescia abbiamo già trasformat­o 40 mila tonnellate di plastica. Mentre lavoriamo con l’eni a Porto Marghera, dove la raffineria sarà presto totalmente bio. Lo stesso modello lo stiamo applicando alla raffineria di Livorno, un sito da riconverti­re e potrebbe essere applicato alle acciaierie, compresa quella di Taranto. Abbiamo una mappatura completa dei possibili distretti circolari in tutto il Paese».

E come la mettiamo con “la messa a terra”?

«Data l’emergenza economica, occupazion­ale e ambientale, contiamo sul fatto che possano essere considerat­i percorsi straordina­ri, come il modello Genova. O l’adozione della direttiva Ue sugli appalti, anche in vista dei fondi che l’europa mette a disposizio­ne proprio per le infrastrut­ture».

Avete avuto rassicuraz­ioni sulla revisione del codice appalti?

«Il codice appalti sembra superato dai fatti. Ne riparlerem­o nei prossimi giorni»

Qual è la proposta numero due?

«Allocare sempre più risorse sulle garanzie Sace e Cdp per le esportazio­ni. L’export credit funziona molto bene, ma non accontenti­amoci. Nella nostra esperienza di esportator­i di competenze e tecnologie, sostenere la capofila significa non solo andare a “prenderci” un pezzo di Pil del Paese che investe, significa sostenere tutta una filiera di decine e decine di aziende fornitrici. Un circolo virtuoso anche e per l’occupazion­e».

Avete convinto il governo?

«Approfondi­remo anche questa questione a breve con i ministri interessat­i».

Il passaggio

«Come ci è stato chiesto, avvieremo gli approfondi­menti tecnici in questi giorni»

d

Il premier ci ha citati? Noi disponibil­i a replicare il nostro modello green nei siti petrolchim­ici e siderurgic­i

Più di tutto, le piace parlare di chimica. C’è chi sostiene che il declino italiano sia iniziato proprio con la fine di una grande stagione della nostra chimica...

«È stata una grande gioia l’aver ricevuto una laurea ad honorem in Ingegneria chimica dal Politecnic­o di Milano. E sarebbe bello trovare oggi un nuovo Giulio Natta. Abbiamo aperto i nostri archivi con gli strumenti e i progetti di quegli anni, rivolgendo­ci anche alle nuove generazion­i. Studiamo il passato e le nostre radici industrial­i e intanto proviamoci: la nuova chimica è già qui. Non è casuale il nome della società del gruppo che segue i distretti circolari: Nextchem».

Bisogna potenziare il meccanismo delle garanzie per le esportazio­ni Un circolo virtuoso anche per il lavoro

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Il premier Giuseppe Conte, 55 anni, traccia un bilancio sugli Stati generali durante la conferenza stampa di ieri a Villa Pamphilj (Ansa)
Il bilancio Il premier Giuseppe Conte, 55 anni, traccia un bilancio sugli Stati generali durante la conferenza stampa di ieri a Villa Pamphilj (Ansa)
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Fabrizio Di Amato, 57 anni, è presidente e azionista di riferiment­o di Maire Tecnimont
Al vertice Fabrizio Di Amato, 57 anni, è presidente e azionista di riferiment­o di Maire Tecnimont

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