Corriere della Sera

Il gelo Merkel-conte

La cancellier­a invita l’italia a pensare al Mes. La replica: faccio io i conti

- di Paolo Valentino Guerzoni

Utilizzare il Mes «è una decisione italiana — dice Angela Merkel — lo abbiamo creato perché venga utilizzato». «Ai nostri conti ci penso io. Ci stiamo predispone­ndo per un Recovery Plan italiano che presentere­mo a settembre» replica il premier Giuseppe Conte. E il ministro dell’economia Roberto Gualtieri rassicura: dal primo luglio stipendi aumentati per 16 milioni di persone. La cancellier­a tedesca definisce «eccezional­e» lo sforzo necessario per contrastar­e la crisi scatenata in Europa dal coronaviru­s.

Utilizzare il Mes «è una decisione italiana». Il Meccanismo di Stabilità è «uno strumento che può essere usato da tutti», ma «non lo abbiamo attivato perché rimanga inutilizza­to». Lo dice Angela Merkel in un’intervista che viene pubblicata oggi dalla Süddeutsch­e Zeitung, della quale sono state date alcune anticipazi­oni. Alla vigilia della presidenza tedesca della Ue, che inizia il 1 luglio, la cancellier­a presenta le linee guida di un semestre, le cui priorità iniziali sono state completame­nte stravolte dalla pandemia e dalle sue devastanti conseguenz­e economiche.

«Buono per noi»

Merkel definisce «eccezional­e» lo sforzo necessario per contrastar­e la crisi scatenata in Europa dal Coronaviru­s. Per questo è indispensa­bile che la Germania «non pensi solo a se stessa, ma sia pronta a un atto straordina­rio di solidariet­à» verso Paesi come per esempio Italia e Spagna, che sono stati «colpiti in modo violento sul piano economico, sanitario e, a causa del grande numero di vittime, anche emotivo». La cancellier­a tuttavia ammette che l’azione solidale della Germania è dettata anche dal proprio interesse: «È nell’interesse tedesco avere un forte mercato interno e che l’unione Europea cresca insieme e non si sfaldi». Con una frase a lei ormai cara, Merkel ribadisce che «ciò che è buono per l’europa, era ed è buono anche per noi».

Il significat­o centrale per l’unione di un’economia solida e di un mercato unico che funziona sono l’argomento più forte del ragionamen­to di Merkel. «Perché l’europa possa esistere, anche la sua economia deve esistere».

Nell’intervista alla Süddeutsch­e, la cancellier­a avverte che il Fondo per la ricostruzi­one da 750 miliardi di euro non potrà risolvere tutti i problemi dell’europa, ma non averlo «significhe­rebbe aggravarli». Un alto tasso disoccupaz­ione «sarebbe esplosivo politicame­nte per un Paese e aumentereb­be i pericoli per la democrazia».

Ma se anche gli aiuti dell’unione riuscisser­o ad aumentare di un punto il Pil europeo, «sarebbe solo l’1% e ci sono molte altre cose che devono essere fatte dagli Stati».

Solidariet­à La Germania sia pronta a un atto di solidariet­à verso i Paesi più colpiti dalla pandemia, sul piano economico, sanitario ed emotivo

Ai quattro frugali Per i Paesi con un alto tasso di indebitame­nto, i crediti hanno meno senso dei contributi. Ma non mi faccio illusioni: il negoziato sarà difficile

La ricetta del successo, secondo Merkel, è quindi che «tutti noi facciamo buona politica per l’economia e aumentiamo la convergenz­a nella Ue». Anche perché, dopo la crisi finanziari­a di dieci anni fa e quella dei migranti nel 2015, l’europa non è ancora abbastanza resistente agli choc sistemici. Un richiamo alla necessità che governi come quello italiano usino l’occasione anche per rafforzare e rendere più competitiv­o il sistema Paese.

La polemica

Sulla polemica alimentata dai quattro «Paesi frugali», che vorrebbero soltanto aiuti erogati in forma di prestiti e non di contributi, la cancellier­a mette in guardia dai riflessi protezioni­stici. E spiega che il diverso impatto della pandemia sui vari Stati impone nuovi criteri di distribuzi­one, rispetto a quelli tradiziona­li del bilancio della Ue. Per i Paesi con alto tasso di indebitame­nto, leggi l’italia, «i crediti hanno meno senso dei contributi». Merkel sta lavorando per convincere Austria, Olanda, Svezia e Danimarca ad accettare il principio dei finanziame­nti a fondo perduto. Ma ammette di non farsi «alcuna illusione» e prevede che il negoziato sarà difficile.

Sulla decisione della Corte Suprema tedesca, che ha dichiarato parzialmen­te incostituz­ionale il quantitati­ve easing della Banca Centrale Europea, Merkel dice al quotidiano bavarese che «senza dubbio, il diritto europeo ha priorità su quello nazionale», tuttavia esiste una zona grigia che è ancora da chiarire e riguarda dove comincia la giurisdizi­one europea.

La difesa

Sull’annuncio del presidente americano Trump di voler ritirare oltre 9 mila dei 35 mila soldati Usa attualment­e stazionati sul suolo tedesco, Merkel ammette che la Germania deve spendere di più per la difesa. Ma ricorda che le truppe Usa nella Repubblica federale «servono non solo la difesa nostra e degli alleati europei della Nato, ma anche gli interessi degli Stati Uniti».

La cancellier­a è contraria a uno scudo nucleare europeo e scommette ancora sulla «comunità di difesa atlantica». Tuttavia, aggiunge, «l’europa deve assumersi un carico più grande rispetto alla Guerra Fredda». E «se gli Stati Uniti vogliono volontaria­mente congedarsi dal ruolo di potenza mondiale, noi dobbiamo fare un riflession­e approfondi­ta».

La Brexit

Infine la Brexit, su cui Merkel ricorda che «il Regno Unito dovrà vivere con le conseguenz­e della scelta» del premier Boris Johnson di non avere legami economici stretti con la Ue. Usando un tono più duro rispetto al passato, la cancellier­a ha detto che «occorre abbandonar­e l’idea che spetti a noi definire quello che vuole la Gran Bretagna, è Londa a doverlo decidere e noi rispondere­mo di conseguenz­a». Va da sé che «se il Regno Unito non intende adottare regole sull’ambiente, il mercato del lavoro o sugli standard sociali compatibil­i con quelli europei, allora le relazioni tra le due parti saranno inevitabil­mente più distaccate».

 ??  ?? Al potere Angela Merkel, 65 anni, guida la Germania dal 22 novembre 2005. Il suo quarto mandato scadrà nel 2021, l’ultimo di una carriera ai vertici durata oltre 15 anni. Alla vigilia della presidenza tedesca della Ue, che inizia il 1° luglio, la cancellier­a ha rilasciato un’intervista che viene pubblicata oggi dalla Süddeutsch­e Zeitung
Al potere Angela Merkel, 65 anni, guida la Germania dal 22 novembre 2005. Il suo quarto mandato scadrà nel 2021, l’ultimo di una carriera ai vertici durata oltre 15 anni. Alla vigilia della presidenza tedesca della Ue, che inizia il 1° luglio, la cancellier­a ha rilasciato un’intervista che viene pubblicata oggi dalla Süddeutsch­e Zeitung

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